Coldiretti scrive a tutti i candidati
«Stop al consumo del suolo agricolo»

«Ridare centralità al settore agricolo, valorizzando il suo legame con il territorio e la sua funzione sociale ed economica». È la richiesta del presidente della Coldiretti provinciale Alberto Brivio ai candidati nella sfida elettorale. «Stop al consumo indiscriminato di suolo».

«Ridare centralità al settore agricolo, valorizzando il suo legame con il territorio e la sua funzione sociale ed economica». È la richiesta del presidente della Coldiretti provinciale Alberto Brivio ai candidati delle varie formazioni politiche che tra poco meno di un mese si confronteranno nella sfida elettorale che porterà al rinnovo di buona parte delle amministrazioni dei comuni bergamaschi.

Il nodo più spinoso è senza dubbio quello del consumo indiscriminato di suolo che nel corso degli ultimi 10 anni ha sacrificato quasi il 25% della superficie agricola della provincia. Tra cementificazione e abbandono ogni giorno in Italia vengono persi circa 288 ettari di terreno, con gravi pericoli per gli equilibri idrogeologici del nostro Paese.

“Serve un urgente inversione di tendenza - sottolinea Brivio -; troppo spesso negli strumenti urbanistici osserviamo che il suolo agricolo viene considerato solo come base di nuovi insediamenti produttivi o civili, senza considerare che esso è il principale fattore di produzione dell’attività agricola ed è sinonimo di paesaggio e ambiente e per questo suo ruolo andrebbe tutelato e salvaguardato”.

Per stimolare un dibattito sui temi fondamentali per il settore agricolo, la Coldiretti bergamasca ha stilato un decalogo con le priorità che chiede vengano inserite nei vari programmi elettorali e lo ha messo a disposizione di tutti suoi 120 dirigenti territoriali affinché ne facciamo una bandiera nel corso dei vari incontri con i candidati, ma soprattutto affinché diventino indicazioni preziose per l’attività delle future amministrazioni comunali.

“Crediamo molto nell’importanza di puntare sul settore primario – afferma Brivio – ma in modo concreto e non solo quando si celebra l’Earth Day e ci si deve per forza ricordare del futuro del nostro pianeta e dell’ambiente. Non abbiamo bisogno di un’agricoltura “da salotto” ma di un’agricoltura vera, che possa esprimere le sue potenzialità e contribuire a far crescere tutta la comunità, perché gli agricoltori non delocalizzano e il valore che producono rimane dove vivono e lavorano con risvolti positivi per tutta la collettività”. Oggi l’agricoltura si sta rivelando anche un ambito lavorativo di richiamo per i giovani che hanno riscoperto il valore della terra e del lavoro in campagna.

“Se sapremo assecondare questo ritorno – conclude Brivio – creeremo nuove speranze e un nuovo futuro per le giovani generazioni. Come Coldiretti crediamo molto in questa opportunità per questo abbiamo messo in campo il nostro progetto per una filiera agricola italiana e la valorizzazione del Made in Italy. Chiediamo alle istituzioni locali di sostenerci e di favorire la diffusione di un modello di sviluppo con al centro il nostro agroalimentare, la salvaguardia del territorio e del cibo”.

Il Decalogo per l’agricoltura

Ai candidati alle prossime consultazioni elettorali Coldiretti Bergamo chiede di:

1)Avere maggiore considerazione del “Territorio agricolo” negli strumenti urbanistici e nelle politiche di gestione del territorio in condivisione con gli imprenditori locali favorendo l’instaurarsi delle attività agricole;

2)Attuare azioni di gestione del territorio che evitino l’indiscriminato consumo di suolo agricolo, favorendo prioritariamente il recupero e la riqualificazione delle aree dismesse;

3)Incentivare il ritorno dei giovani all’agricoltura sostenibile come opportunità occupazionale;

4)Alleggerire, per quanto di competenza, il peso burocratico a carico delle imprese agricole;

5)Valorizzare l’agricoltura nella sua multifunzionalità con l’incentivazione di formule che sviluppino la filiera corta e promuovano le produzioni locali (agriturismo, vendita diretta, mercati) nonché sostenere quelle forme di agricoltura specializzata e tradizionale in grado di creare reddito e occupazione;

6)Considerare l’agricoltura come una vera attività economica con in più la salvaguardia della sostenibilità ambientale, ecologica e paesaggistica (biodiversità, distintività come fattore qualificante il territorio);

7)Riconoscere all’agricoltura il fondamentale ruolo di prevenzione dal dissesto idrogeologico;

8)Considerare l’agricoltura come motore di sviluppo territoriale coordinato con turismo, artigianato e cultura locale;

9)Valorizzare la funzione sociale dell’agricoltura con l’incentivazione di fattorie didattiche, agriasilo, agrinidi e lo sviluppo di attività formative in tema di salute ed educazione alimentare, anche privilegiando i prodotti locali nella formazione dei menù delle mense scolastiche;

10)Favorire convenzioni con gli imprenditori agricoli, nel rispetto della legge di orientamento per la gestione, ad esempio, del verde pubblico o lo sgombero neve;

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