
(Foto di Bedolis)
L’ALLARME. Nel 2024 in Lombardia 472 casi di minacce. Furti raddoppiati. L’assessore La Russa: «Va esteso anche a Bergamo il progetto Stazioni sicure».
Bergamo
L’ultimo episodio dalle conseguenze piuttosto serie risale al 19 marzo scorso. Un immigrato ventiseienne era stato sfregiato a una guancia con un coltello da un uomo con il volto travisato. Entrambi viaggiavano su un treno regionale partito poco prima delle 8 della mattina da Brescia e diretto a Bergamo: alla stazione di Grumello sia il ferito sia l’aggressore erano scesi dal convoglio, il primo per affidarsi alle cure del personale del 118, il secondo per darsi alla fuga. Non risulta sia mai stato rintracciato né è mai stato chiarito se i due si conoscessero o se si fosse tratto di un’aggressione del tutto casuale.
Del resto, a guardare i numeri, lo scorso anno sono state denunciate ben 362 aggressioni sui treni lombardi, ai danni del personale di Trenord o dei passeggeri stessi. Si tratta, in media, di un episodio al giorno. Ma la sensazione, bazzicando nelle stazioni e pure sui social – che spesso fanno da cassa di risonanza di episodi più o meno gravi –, è che i casi denunciati siano soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno che, negli ultimi anni, è andato peggiorando.
La sensazione, bazzicando nelle stazioni e pure sui social – che spesso fanno da cassa di risonanza di episodi più o meno gravi –, è che i casi denunciati siano soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno che, negli ultimi anni, è andato peggiorando
Stando ai dati raccolti e diffusi dal gruppo del Pd al Pirellone, nel 2024 si sono registrati qualcosa come 472 episodi di minacce (sempre destinate o al personale ferroviario oppure ai passeggeri), mentre i furti denunciati sono stati 432. A preoccupare sono anche i dati relativi alle rapine, che hanno registrato, dal 2023 al 2024, un’impennata percentuale pari al 180%, salendo da 36 a 101. Cresciuti di oltre il cento per cento – precisamente del 110% – anche i furti, che sono dunque più che raddoppiati, salendo dai 206 del 2023 ai 432 dell’anno scorso.
E, anche in questi casi, probabilmente i furti realmente commessi sono molti di più perché spesso, di fronte a bottini di poco conto, i passeggeri nemmeno denunciano. Non da ultime, poi, le denunce per atti osceni in luogo pubblico, salite da 27 a 56 in un anno, con una crescita percentuale del 107%.
E non si tratta di dati relativi a denunce presentate alle forze dell’ordine, ma raccolti dal «Focal point security», una struttura interna a Trenord alla quale il personale dell’azienda regionale deve inoltrare le segnalazioni di reati che avvengono sui treni o sulle banchine delle stazioni ferroviarie.
Tra i casi più gravi – etichettati come «rossi» dal sistema di segnalazione interno – ci sono proprio le aggressioni, le rapine e i sabotaggi. Che, in totale, lo scorso anno hanno raggiunto quota 1.821, vale a dire cinque, in media, ogni giorno. Dal 2020, anno comunque segnato dalla pandemia di Covid-19 e dunque con una minore circolazione di passeggeri sui treni, la crescita di questi fenomeni è stata pari al 119%: quattro anni fa i casi erano stati infatti «solo» 832, saliti poi a 1.172 nel 2022 e appunto a 1.821 dell’anno scorso. Il gruppo del Pd in Regione ha puntato il dito contro i provvedimenti adottati dall’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, bollandoli come «ondivaghi e insufficienti».
Dal 2020, anno comunque segnato dalla pandemia di Covid-19 e dunque con una minore circolazione di passeggeri sui treni, la crescita di questi fenomeni è stata pari al 119%: quattro anni fa i casi erano stati infatti «solo» 832, saliti poi a 1.172 nel 2022 e appunto a 1.821 dell’anno scorso
L’assessore ribadisce invece la bontà dei suoi provvedimenti e annuncia la volontà di estendere anche a Bergamo il progetto «Stazioni sicure», già attivato con le prefetture di Como, Varese, Lecco, Lodi e Pavia. La Russa non sottovaluta il problema delle aggressioni e sottolinea al nostro giornale l’importanza di fare rete tra le istituzioni del territorio: «L’aumento delle aggressioni e degli episodi di violenza che hanno per protagonisti soprattutto immigrati irregolari sui treni, nelle stazioni ferroviarie e nelle aree prospicienti, è un tema importante che va affrontato in un’ottica di sinergia tra i diversi enti e le forze dell’ordine», sottolinea il titolare lombardo della Sicurezza.
«Regione Lombardia, nei limiti delle proprie competenze in materia di sicurezza sui treni e nelle stazioni, promuove gli accordi “Stazioni sicure” siglati con le Prefetture in diverse province lombarde – aggiunge Romano La Russa –. Finanziamo così le ore straordinarie della polizia locale, soprattutto negli orari serali e nei festivi, nelle stazioni e nelle aree limitrofe, in collaborazione con Polfer, carabinieri, polizia di Stato e Guardia di finanza».
Dall’assessore regionale arriva l’appello alle istituzioni del territorio bergamasco: «Il nostro obiettivo, naturalmente, è di estendere questi accordi a tutte le province, ma è del tutto evidente che la richiesta deve arrivare dai diretti interessati, a cominciare dal sindaco, come è già avvenuto a Como, Varese, Lecco, Lodi e Pavia. Già lo scorso anno abbiamo scritto al sindaco e al prefetto di Bergamo per ribadire la nostra disponibilità ad estendere questo accordo nel loro territorio e rispondere così alle richieste che arrivano dai cittadini. Restiamo in attesa».
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