Garics con una mano fratturata
«Ma ora non voglio fermarmi»

Dopo l'occhio pesto di Gianpaolo Bellini di Parma, la mano fratturata di György Garics contro il Livorno. Il bilancio post partita in casa Atalanta è diventato ormai un bollettino di guerra, ma il terzino austroungarico non sembra piegarsi di fronte a nulla.

«Sul finire del primo tempo in uno scontro con Pieri mi sono rotto la mano sinistra - esordisce il numero otto atalantino -. C'è bisogno di un intervento, ma vorrei giocare in qualsiasi modo contro Cagliari e Juventus; poi si potrebbe operare, saltando solo una partita. I ragazzi però mi stanno già chiedendo di tenere duro anche per il match contro il Siena. Farò quello che posso, la situazione resta delicata».

La vittoria ottenuta contro il Livorno non deve essere vanificata contro il Cagliari: questo il pensiero del terzino atalantino. «Dobbiamo ripetere la prestazione dello scorso match, mettendoci la stessa grinta, voglia, determinazione e giocando alla stessa maniera. Battendo il Cagliari potremmo tornare in carreggiata per la salvezza - esclama Garics -, altrimenti quanto di buono fatto contro la squadra toscana sarebbe inutile. Il Cagliari? Viene da 5 partite senza vittoria, speriamo che diventino 6. Sicuramente ci troveremo di fronte una squadra arrabbiata e in cerca di rivincite per tornare a lottare per l'Europa League. Sono una bella squadra con qualità, ma ce l'abbiamo anche noi».

«Contro il Livorno è sembrato di essere ritornati ai fasti del passato, con una prova concreta e brillante del duo di fascia Garics-Ferreira Pinto. «Abbiamo fatto benissimo dal primo minuto. Sono contento per Pinto che è tornato al gol. Abbiamo dominato quella fascia: in qualche occasione sembrava di essere ritornati ai tempi d'oro».

Passare sei giorni insieme e condividere ogni momento della giornata è stato importante per battere il Livorno? «Sicuramente il ritiro permette di tenere la squadra unita - risponde Garics dopo un lungo sospiro -. Però non abbiamo vinto per questo. Siamo un bel gruppo e ci siamo divertiti, ma è stato bello avere qualche ora di libertà dopo la vittoria. Aiuta, ma non lo farei fino alla fine della stagione: voglio vincere mercoledì per passare due o tre giorni in famiglia e andare a Torino con lo spirito giusto, dopo due vittorie casalinghe, sfidando una squadra che sta facendo un po' fatica».    Simone Masper

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