Carrozza: «Si avvera un sogno»
Era un carpentiere, è in serie A

Il sogno di ogni bambino a volte diventa realtà. E la soddisfazione è ancora maggiore per chi è stato costretto ad abbandonare la scuola a 15 anni per dedicarsi al lavoro da carpentiere, guadagnando un milione e duecento mila delle vecchie lire mensili.

Il sogno di ogni bambino a volte diventa realtà. E la soddisfazione è ancora maggiore per chi è stato costretto ad abbandonare la scuola a 15 anni per dedicarsi al lavoro da carpentiere, guadagnando un milione e duecento mila delle vecchie lire mensili, ritrovandosi poi dieci anni dopo sui campi di Serie A.

Questa è la storia di Alessandro Carrozza, il nuovo acquisto atalantino, pugliese di Gallipoli, che è stato presentato a Zingonia alla presenza del direttore Pierpaolo Marino. Il dirigente atalantino ha preso subito parola riassumendo la storia del trentenne centrocampista appena arrivato in prestito dal Varese.

Carrozza, dopo anni passati a giocare in campionati dilettantistici, vedendo una partita di tv si rese conto che i giocatori di C guadagnavano uno stipendio di molto superiore al suo e decise di buttarsi nella mischia, con una fame che si rivelerà vincente, iniziando dal suo Gallipoli e dalla Prima Categoria.

«Il ragazzo è emozionato perché la sua carriera trova un epilogo con il possibile debutto in serie A. A 18 anni faceva ancora il carpentiere a Gallipoli. La sua storia mi ha emozionato. Ha vinto tutti i campionati e ha scalato tutte le categorie fino ad arrivare in A a 30 anni».

«La sua storia dimostra che le cose si conquistano se lo si vuole, magari tardi: serve la passione, la voglia, la professionalità e l'umiltà. Siamo felici che Carrozza possa realizzare il suo sogno con noi. È un giocatore in linea con le motivazioni dell'Atalanta di quest'anno: fame e agonismo».

All'alba dei 30 anni il neogiocatore atalantino si trova catapultato nella massima serie e non vede l'ora di esordire per realizzare il sogno più grande. «Ho iniziato tardi a giocare - sono le prime parole in nerazzurro di Carrozza -. Anno dopo anno sono riuscito ad arrivare fin qui con sacrificio. Finalmente sono in A e l'ho sempre sperato».

«Ci arrivo tardi, ma non mi voglio fermare qui. Devo dimostrare ancora tutto. Darò il massimo per questa squadra. I dirigenti atalantini mi hanno sempre seguito e hanno creduto in me: li ringrazio e spero di ricambiare la loro fiducia. Il Siena di Sannino, mio ex allenatore, mi voleva, ma ho scelto Bergamo e sono felice».

Ceduto già all'inizio della campagna acquisti invernale Pettinari allo stesso Varese, per avere due alternative sugli esterni, Colantuono ha voluto di persona l'arrivo dell'ala biancorossa che ha sorpreso tutti nelle ultime due stagioni di B.

«Nella mia carriera ho fatto l'esterno destro e quello sinistro e qualche volta ho giocato come seconda punta. Sono rapido, mi piace cercare il dribbling e ultimamente segno di più. A Varese ho dato il meglio di me stesso, è stato l'ambiente ideale per maturare e li ringrazio per quello che hanno fatto per me. Per affrontare la serie A ci vorrà un grande impegno: sarà la mia prima volta e cercherò di dare il massimo come ho sempre fatto. Il mio sogno è incontrare Totti, e magari avere la sua maglia».

Il ringraziamento finale di Carrozza è per la sua città, pensando ai 5 anni passati in maglia giallorossa su campi ben diversi da quelli con cui si confronterà in questi mesi. «Non mi pongo limiti. Cercherò di non fermarmi. Sono già pronto perché ho giocato fino a sabato scorso. Gallipoli rimarrà sempre nel mio cuore e quando smetterò lì sarà la mia vita. Ho giocato in campi fatti di sassi e terra battuta e arrivare fin qua è sicuramente la realizzazione di un sogno».

Simone Masper

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