In migliaia per l'Historic Gran Prix
Carletto Ubbiali in sella a 83 anni

Migliaia di persone, difficile quantificare, ma è stato ripetuto il grande successo dello scorso anno, per l'Historic Gran Prix, la rievocazione automobilistica che ha elettrizzato le mura di Città Alta. Si è visto anche il mitico Ubiali in sella a una Mv Agusta.

Migliaia di persone, difficile quantificare, ma è stato ripetuto il grande successo dello scorso anno, per l'Historic Gran Prix, la rievocazione automobilistica che ha elettrizzato le mura di Città Alta domenica 27 maggio. Si è visto anche il mitico Ubiali in sella a una Mv Agusta.

È stata la settima riedizione della celebre corsa sul circuito delle Mura, in principio palcoscenico dell'impresa di Nuvolari nel 1935. In realtà, non è stata una corsa, bensì una fantastica parata in cui sono sfilati una cinquantina di splendidi bolidi a quattro ruote e una trentina di motocilette.

Sì, le moto sono state la grande novità del 2012 e come testimonial d'eccezione non ci poteva che essere Carlo Ubbiali, un'icona del motociclismo (ha conquistato 9 titoli mondiali), che a 83 anni suonati è salito in sella a una Mv Agusta 500Gp del 1969 per un giro super applaudito. 

Ci sono state varie manche (l'ultima in programma alle 15,30) in cui il pubblico ha potuto ammirare tra i bolidi più belli del mondo: tra le protagoniste più attese, la Cooper Brm di Jochen Rindt e Jacky Ickx, la Lotus Fj 20/22, la Porsche 935 Vaillant del 1977, la Bugatti 35 e 37 e la mitica Alfa Romeo del 1935 che fu proprio di Nuvolari, guidata domenica dall'ex pilota di Formula 1 Bruno Giacomelli.

In tutto, cinquanta vetture da corsa suddivise in diverse categorie e trenta moto. Il modo migliore, insomma, per una doppia rievocazione: quella di quel pomeriggio del 1935 nel quale Tazio Nuvolari bruciava la concorrenza e Bergamo sognava un futuro in Formula 1 e delle quattro edizioni del Dopoguerra nelle quali le moto si erano tramutate nelle protagoniste assolute del circuito delle mura.

Stavolta, il cronometro non ha contato, hanno prevalso blasone e palmares, ma sarà difficile non ripensare a una delle grandi imprese del Mantovano Volante che faceva sognare una città intera, scacciando i timori di una guerra sempre più vicina.


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