Il Gp «L'Eco di Bergamo»
riscopre domenica la Valle Rossa

In un certo senso quest'anno il Gp L'Eco di Bergamo torna agli albori: e qui parliamo del percorso, per l'inserimento della Valle Rossa. Una scelta obbligata e, per la verità, un poco sofferta, in quanto nel disegno era ben evidenziata la salita di Colle Gallo.

Il Team 2003 non ha perso tempo. Da qualche giorno, in netto anticipo rispetto all'effettuazione del 62° Gran premio L'Eco di Bergamo, classica per Allievi in programma domenica, ha provveduto alla collocazione della segnalatica in tutti i luoghi interessati al transito della gara: dal 1° all'ultimo dei 79,3 km su cui si articola l'evento.

In un certo senso quest'anno il Gp L'Eco di Bergamo torna agli albori: e qui parliamo del percorso, per l'inserimento della Valle Rossa. Una scelta obbligata e, per la verità, un poco sofferta, attuata dal presidente del Team 2003 Antonio Torri e dal direttore dell'organizzazione Patrizio Lussana, in quanto nel disegno era ben evidenziata la salita di Colle Gallo, che di edizione in edizione si era manifestata decisiva agli effetti del risultato finale.

Sull'ascesa, affrontata da Casazza, affioravano le iniziative più pregevoli, destinate a lasciare il segno. Lo sfoltimento dei ranghi avveniva proprio su questa ormai mitica rampa e consentiva il decollo del drappello dei migliori.
Nessuna gara quest'anno ha avuto la possibilità di transitare da Colle Gallo, lo ha negato la Provincia per l'annosa questione delle strade dissestate, da qui l'alternativa rappresentata dalla Valle Rossa. Soltanto che dal Gp della montagna al traguardo distano 32 km, per cui eventuali attacchi potrebbero essere rintuzzati con facilità.

Pensa e ripensa Torri e Lussana, che oltretutto nella stesura del percorso hanno dovuto tenere conto degli 80 km regolamentari, sono ricorsi a una soluzione tecnicamente pregevole e spettacolare ricorrendo a Colle Aperto, con il selettivo passaggio della Boccola, prima della picchiata su viale Vittorio Emanuele e da via Bonomelli l'arrivo in Viale Papa Giovanni XXIII.

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