Diritti tv, 28 milioni all’Atalanta
È 14ª per introiti: meglio in campo

L’Atalanta funziona meglio in campo, che nella classifica degli introiti da diritti tv. I nerazzurri sono all’11° posto in serie A, ma solo al 14° posto nella «stima della suddivisioni dei diritti audiovisivi» per la stagione 2013/14.

L’Atalanta funziona meglio in campo, che nella classifica degli introiti da diritti tv. I nerazzurri sono all’11° posto in serie A, ma solo al 14° posto nella «stima della suddivisioni dei diritti audiovisivi» per la stagione 2013/14.

Si tratta della distribuzione dei quasi 810 milioni (809,709) tra le 20 squadre di A in base a tutti i parametri già calcolabili, e quindi non strettamente «meritocratici». Cioè parte uguale (40%), bacino d’utenza (30%, di cui 5% per la popolazione del comune e 25% per l’indagine demoscopica sul numero dei tifosi) e merito sportivo (25%: 15% per la classifica degli ultimi 5 anni, 10% per i risultati sportivi storici: dal 1946/47 al 2007/08).

Resta il 5% del diritti audiovisivi (che tutti chiamiamo diritti tv) netti (1.096 totali, da cui ne vanno detratti circa 200 tra contributi e mutualità), distribuiti in base alla classifica finale unitamente ai diritti «non audiovisivi»: sponsor, figurine, palloni con marchio, contributi Uefa). È la quota «meritocratica». L’attuale 11° posto dell’Atalanta, che a tre turni da fine stagione tende a diventare definitivo, vale circa due milioni di euro, da aggiungere ai 28,858 dei diritti tv.

L’unione delle due cifre che riguardano l’Atalanta, 28,858 milioni più 2 milioni di quota «meritocratica», porta l’introito totale previsto per l’Atalanta a 30,8 milioni totali. Più dei 30 milioni del 2012/13, meno dei 31,5 milioni del 2011/12.

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