Autonomia, didattica e famiglia: via al «crowdfunding civico»

Bergamo Smart City: presentati i tre progetti al centro del bando che entra ora nel vivo con il lancio della raccolta fondi tramite Kendoo.

È la partecipazione 2.0, la solidarietà innovativa che si fa gioco di squadra attraverso i clic. Al centro, i temi dell’autonomia, della didattica, della conciliazione tra lavoro e famiglia. L’associazione Bergamo Smart City ha presentato venerdì 2 luglio i tre progetti al centro del bando per il «crowdfunding civico» aperto a marzo e che ora entra nel vivo, cioè nel lancio della raccolta fondi tra la cittadinanza. Più nel dettaglio, i tre progetti selezionati dovranno raccogliere donazioni – tramite il portale Kendoo, 45 giorni la durata della «finestra» – pari al 60% del budget stimato, poi Bergamo Smart City metterà il restante 40%; sul piatto l’associazione punta 45 mila euro, grazie ai contributi dell’associazione Homo (10 mila euro), della Fondazione Credito Bergamasco (5 mila euro), della Fondazione Mia (5 mila euro) e della Bergamo Onoranze Funebri (5 mila euro) e a 20 mila euro arrivati dal Comune tramite un progetto finanziato dalla Regione. «È il secondo bando per il crowdfunding civico, dopo quello del 2019 – ricorda Giacomo Angeloni, presidente di Bergamo Smart City e assessore all’Innovazione –. Il bando è ancora aperto, l’idea è di proseguire sino a esaurimento delle risorse». A breve è atteso infatti anche un quarto progetto.

I progetti selezionati

L’Associazione italiana persone down (Aipd) di Bergamo mira a raccogliere 11.470 euro (6.000 euro da tramite le donazioni su Kendoo, 4.500 li metterebbe Bergamo Smart City) per sviluppare un’app che renda autonomi i ragazzi nella gestione del proprio tempo libero: «È pensata per proseguire il cammino di autonomia – spiega Gabriella Ciullo, dell’Aipd Bergamo –. Sull’app si inseriranno le mappe dei mezzi di trasporto, servizi di geolocalizzazione, un calendario, un orologio per calcolare i tempi, un sistema di prenotazioni online».

Mette al centro la didattica la proposta dell’associazione Amici del Museo Caffi: si punta a fornire alle scuole dei kit per poter approfondire più in autonomia gli aspetti naturalistici che esistono vicino ai loro plessi. «La natura è intorno a noi, bisogna imparare a osservarla», suggerisce Marco Valle, direttore del museo. Valore del progetto: 10 mila euro (6 mila da raccogliere, 4 mila li metterebbe Bergamo Smart City).

Si chiama «Family smart working» la proposta di Upperlab, associazione nata dall’esperienza del Matè Teatro: all’interno dello spazio co-working in via Madonna della Neve, si vogliono realizzare attività per i figli di chi lì arriva per lavorare in autonomia. «Poter lavorare sapendo che ci sono attività dedicate ai propri bambini, con una figura educativa, è un’opportunità importante», rilevano Alessandra Ingoglia e Maria Teresa Galati; l’obiettivo è mettere insieme 23 mila euro (13.800 da raccogliere, 9.200 arriverebbero da Bergamo Smart City). Per Gianluigi Piccinini, vicepresidente di Bergamo Smart City, «la prima edizione (parteciparono cinque progetti e tutti riuscirono a completare la raccolta fondi, ndr) ha avuto un successo importante, vogliamo continuare su questa strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA