Dehors, Ascom chiede alle amministrazioni comunali di applicare
la legge nazionale

La norma consente la proroga al 30 settembre. Ascom contesta la decisione di Palazzo Frizzoni.

«La crisi non è finita perché tre mesi di ripresa non consentono di recuperare due anni disastrosi. Il rischio di un’ecatombe di pubblici esercizi resta alto, perché non sappiamo cosa ci aspetterà a settembre. Quindi invitiamo tutti i Comuni, ad applicare la legge nazionale che consente la proroga dei dehors fino al 30 settembre». È questo l’appello che Diego Rodeschini, neo presidente del gruppo Caffè bar gelaterie di Ascom Confcommercio Bergamo, lancia a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Bergamo, a partire da quella del capoluogo, a sostegno del mantenimento degli spazi all’aperto concessi nel periodo emergenziale.

Leggi anche

La legge dello Stato, approvata da tutte le forze politiche e - non a caso - inserita nel titolo III «Sostegno alle imprese» della Legge di conversione, sconta forse il ritardo della sua introduzione ma non lascia spazio alle interpretazioni: è infatti chiara la proroga della concessione dei dehors, salvo disdetta dell’interessato.

Nella nostra provincia non mancano i Comuni ad avere già esteso la concessione e aperto a una riduzione della tassa di occupazione

In particolare, l’appello è rivolto al Comune di Bergamo perché si renda ora disponibile sia ad applicare la legge dello Stato permettendo la proroga fino al 30 settembre sia, se possibile, ad abbassare la tassa di occupazione del suolo pubblico, venendo incontro ai pubblici esercizi. Dal 1° ottobre inoltre le richieste avanzate, seguiranno le regole già stabilite dall’amministrazione.

La richiesta è estesa anche a tutte le altre amministrazioni comunali della nostra provincia, perché consentano ai pubblici esercizi di non ridurre la superficie di somministrazione negli spazi esterni concessa nel periodo emergenziale. Nella nostra provincia non mancano i Comuni ad avere già esteso la concessione e aperto a una riduzione della tassa di occupazione.

La ricerca della Federazione Italiana Pubblici esercizi

La richiesta di Ascom Confcommercio Bergamo è supportata a livello nazionale da Fipe, la Federazione Italiana Pubblici esercizi, che di recente ha condotto una ricerca sui capoluoghi di provincia, che evidenzia la diversità delle scelte politiche delle amministrazioni locali.I risultati - elaborati sulla base delle risposte fornite dalle Associazioni territoriali al questionario on line svolto nel periodo 14 aprile al 5 maggio, quindi prima dell’introduzione dell’estensione al 30 settembre 2022 della concessione - evidenziano che:

•il 58,3% delle amministrazioni comunali ha deliberato il mantenimento (quantomeno parziale) degli spazi concessi durante l’emergenza pandemica oltre il 30 giugno 2022;
•il 34,6% dei comuni ha deciso di mantenere, anche oltre il termine del 30 giugno, la procedura semplificata in ordine alle domande di nuove concessioni o di ampliamento delle superfici già concesse;
•con riferimento al pagamento del canone unico patrimoniale (ex Tosap e Cosap) nel periodo successivo al 31 marzo 2022 (data fino alla quale è stata in vigore l’esenzione prevista dalla normativa di livello nazionale), solo il 17,7% ha previsto un esonero integrale, mentre il 20,3% ha deliberato un ripristino del prelievo in misura ridotta e in più della metà dei casi, circa il 53%, si è ritornati a pagare il canone in misura piena;
•il 54,5 dei Comuni consente il rilascio di concessioni su stalli di sosta con particolari limitazioni; il 26% li permette senza limitazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA