Consorzio di bonifica a rischio
Se salta chi farà le sue funzioni?

Il premier prepara la lista degli organismi e degli enti su cui si abbatterà la scure in nome del risparmio. Dopo il Senato, il Cnel e le Province, nel mirino di Renzi sono finiti anche gli uffici della Motorizzazione, le municipalizzate, i consorzi di bonifica.

Il premier prepara la lista degli organismi e degli enti su cui si abbatterà la scure in nome del risparmio. Dopo il Senato, il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e le Province, nel mirino di Renzi sono finiti anche gli uffici della Motorizzazione, le municipalizzate, i consorzi di bonifica.

Con il progetto «Sforbicia Italia», si prepara una rivoluzione a ogni livello del sistema pubblico. Ancora non si conoscono i dettagli, né l’elenco completo delle soppressioni. Quindi si possono solo fare ipotesi. E domande: che fine farebbe il Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca, già peraltro nel mirino delle associazioni dei consumatori e dei cittadini per un balzello considerato «odioso»?

Considerando anche che il taglio riguarderebbe - ma il condizionale è d’obbligo - solo i compensi dei membri del Consiglio di amministrazione dell’ente, mentre le funzioni dovrebbero passare nelle mani di altri enti locali: Regione, Comuni? Non si sa.

Spiega il presidente Franco Gatti che il Cda del Consorzio di via Gritti, a Bergamo, costa 54mila euro l’anno lordi e che solo il presidente e i vice percepiscono l’indennità. Ma eliminando i vertici dell’ente e quindi l’ente, sparirà anche il balzello? Non si sa nemmeno questo. Si sa invece per certo che il funzionamento del Consorzio di via Gritti costa, con i suoi 50 dipendenti - la metà operativi sugli impianti e gli altri amministrativi - costa circa 2,5 milioni l’anno. Che fine faranno i dipendenti? «Per adesso quelle che leggiamo sono tutte ipotesi - afferma Gatti - e stiamo ragionando su quelle...».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo dell’8 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA