Privilegi precari nelle incertezze del presente: il libro di Nicolò Govoni

«Ce l’avevano fatta, erano arrivati in Turchia. L’Europa, con i suoi orrori, si trovava finalmente alle loro spalle».

È spiazzante l’inizio di «Fortuna» di Nicolò Govoni (Rizzoli) , in cui un gruppo di ragazzini attraversano il mare da soli su un gommone per scappare da un continente - il nostro - dilaniato dalla guerra. Arrivano nella città di Truva e scoprono che nel campo profughi bisogna guadagnarsi cibo e alloggio in base ai like e ai follower sui social. Govoni, cremonese, è fondatore della ong «Still I Rise» che sostiene l’istruzione di bambini profughi.

In questo libro mostra quanto sia precario il privilegio di essere nati «dalla parte giusta», e mostra una strada per affrancarsi dalla paura: «Possiamo salvarci solo insieme», come dice Papa Francesco

In questo libro mostra quanto sia precario il privilegio di essere nati «dalla parte giusta», e mostra una strada per affrancarsi dalla paura: «Possiamo salvarci solo insieme», come dice Papa Francesco. In un’epoca in cui le guerre non si combattono solo con le truppe ma anche attraverso gli hacker, «Il silenzio» (Einaudi) di Don De Lillo immagina lo scenario più inquietante: senza preavviso un giorno tutti gli schermi si spengono. New York precipita nel buio, senza più tecnologia. «La vita può essere così interessante - scrive De Lillo - che dimentichiamo di avere paura», e con il suo romanzo mette quindi l’accento sulle nostre vulnerabilità, con uno sguardo acuto e originale, capace di insinuarsi nelle ombre del presente.

«L’ultima ragazza alla festa» (HarperCollins) di Bethany Clift , infine, racconta la storia di una giovane donna che si ritrova misteriosamente sola al mondo, e per la prima volta deve affrontare in modo indipendente le scelte più importanti. Una distopia che ragiona in modo provocante sulla possibile fine dell’umanità e del mondo, spingendo a riflettere sulle incertezze del presente.

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