Formazione professionale: una risorsa per i giovani e il nostro territorio

Realtà diverse che iniziano a lavorare e a progettare insieme, per rispondere meglio ai bisogni formativi, educativi e imprenditoriali della nostra provincia. Nel primo articolo presentiamo il progetto complessivo “CFP – Insieme per il territorio”, nel secondo una prima declinazione operativa che coinvolge la filiera del legno nella nostra provincia.

Lavorare in rete per il bene degli studenti

Educazione, formazione e lavoro sono insieme i veri agenti del cambiamento della società e dell’economia. Forti di questa convinzione, dieci centri che si occupano di formazione professionale in Bergamasca si sono uniti nel progetto «CFP – Insieme per il territorio», una vera e propria rete di lavoro che coinvolge oltre 6mila studenti (oltre il 70% degli iscritti alla formazione professionale in provincia) e 1150 dipendenti. Complessivamente il gruppo ha legami con 4500 aziende e imprese con le quali si garantiscono percorsi di accoglienza dei ragazzi in formazione e l’eventuale assorbimento in organico degli stessi alunni. Oggi la rete è formata da Abf (Azienda Bergamasca Formazione), Afp (Associazione Formazione Professionale Patronato San Vincenzo), CNOS – FAP Lombardia di Treviglio, Consorzio Enfapi, Ente di Formazione Professionale Sacra Famiglia, Fondazione ENAIP Lombardia, Fondazione ENGIM Lombardia ETS, Fondazione ISB – Bergamo, Scuola d’arte applicata «Andrea Fantoni» e Scuola edile di Bergamo.

«La rete ha mosso i primi passi nel 2017 e si è rafforzata con lo scoppio della pandemia – spiega Mario Bossi, direttore CFP Scuola d’Arte «Andrea Fantoni» – Nel maggio 2022 abbiamo formalizzato un accordo e abbiamo iniziato subito a strutturare ancor più la nostra sinergia in una logica di condivisione a vantaggio degli studenti, delle famiglie, degli enti istituzionali, delle imprese e, più in generale, del territorio». L’insieme di questi enti non è solo rappresentativo del settore della formazione professionale di Bergamo, ma è allo stesso tempo un osservatorio importante dei bisogni formativi, educativi e imprenditoriali di diverse aree della provincia, ognuna con proprie specificità e peculiarità storico-culturali che le sedi di questa rete conoscono e intercettano da anni. L’esito più concreto di questo lavoro di attenzione e accompagnamento è sicuramente l’alta percentuale di inserimento occupazionale (90%) degli studenti al termine dei percorsi formativi.

«La rete in questi anni ha lavorato su più fronti – continua il dirigente – Abbiamo realizzato, nell’ambito del “Programma GOL” di Regione Lombardia, un catalogo dei corsi di formazione dei nostri centri suddiviso per aree. Inoltre ci siamo concentrati sul tema della sicurezza, legata in particolare all’alternanza scuola – lavoro, creando un protocollo comune sulle modalità e sulle procedure da seguire. In più abbiamo studiato tutto un progetto dedicato alla filiera del legno». «Per il nuovo anno formativo e per i prossimi anni – precisa ancora Bossi – ci concentreremo sul posizionamento della fp nell’ambito della riforma della filiera formativa tecnologico professionale varata recentemente, completeremo la “mappatura” dei laboratori professionali presenti nei nostri centri e affronteremo ancora con più forza il tema della dispersione scolastica ».

La rete «CFP Insieme per il Territorio» presenterà il valore di questa sinergia mercoledì 25 ottobre, dalle 15 alle 18 presso l’auditorium del Seminario Vescovile di Bergamo, in occasione dell’evento inaugurale dell’anno formativo 2023/2024. L’appuntamento si rivolge principalmente ai docenti, agli operatori e a tutti i collaboratori dei dieci centri di formazione professionale. Durante il pomeriggio verrà presentata una ricerca a cura di Adapt sul tema IFTS.

Con la filiera del legno un progetto pilota in provincia

Supportare le attività produttive della filiera del legno, favorire la sostenibilità, permettere la trasmissione dei saperi e sostenere l’economia della montagna e delle aree interne. Sono i quattro obiettivi del «Patto territoriale per le competenze e per l’occupazione nella filiera del legno a Bergamo», un’alleanza attorno al mondo del legno che coinvolge la Provincia di Bergamo in qualità di capofila e altri 29 partner, tra i quali i dieci centri di formazione professionale della rete «CFP Insieme per il Territorio», 8 associazioni di categoria, le parti sindacali, 2 Fondazioni ITS, 3 GAL, il Parco dei Colli e la Camera di Commercio di Bergamo.

«Il progetto – sottolinea Bruna Capoferri, direttrice dell’Ente di Formazione Professionale Sacra Famiglia di Comonteha preso ufficialmente il via lo scorso marzo all’interno della cornice del Programma Nazionale per la Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori “GOL” di Regione Lombardia, che ha l’obiettivo di creare patti territoriali per le competenze e per l’occupazione con lo scopo d’individuare fabbisogni di competenze, ottimizzare il rapporto tra sistemi di lavoro e garantire opportunità imprenditoriale e il coinvolgimento condiviso». «In questo quadro – prosegue Capoferri – tutti i partner hanno messo in campo le proprie conoscenze, le proprie relazioni e i propri progetti, offrendo la possibilità di collaborare con tutti i referenti della filiera, nell’ottica di valorizzare ciò che contraddistingue da sempre il nostro territorio».

La superficie boschiva della nostra provincia – secondo il Rapporto ERSAF Lombardia 2020 – vanta infatti un 41% di tasso di boscosità, con quasi 114mila ettari coperti da boschi e foreste. Un patrimonio che rappresenta un’opportunità evidente: la filiera del legno a Bergamo raggruppa infatti – secondo un’elaborazione effettuata sui dati Istat 2020 – 2953 aziende per un totale di 10097 addetti. «Il progetto – precisa la direttrice – si svilupperà attraverso l’analisi dei cicli di formazione per individuare azioni di upskillin e reskilling anche di lavoratori già impegnati nel settore, l’individuazione di nuovi profili professionali di filiera, azioni di sensibilizzazione attraverso attività comunicative e culturale e la costruzione di meccanismi di compensazione delle emissioni di CO2 certificabili ed identificabili attraverso un apposito marchio».

Il progetto vedrà la nascita anche di un «tavolo di filiera», finalizzato a monitorare in maniera costante l’andamento dei mercati e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. «Per quanto riguarda i nuovi profili professionali – sottolinea la dirigente – il patto vuole definire alcune figure “di filiera”, quali l’addetto all’esbosco via terra, l’esperto nella conduzione di impianti gru a cavo forestali, l’addetto alla potatura, l’arboricoltore, il tecnico in ricerca e sviluppo, il falegname mobiliere, il progettista esecutivo del settore legno mobile, l’operatore agricolo e l’esperto in gestione ambientale e gestione del territorio». L’alleanza strategica permetterà così di ottenere una serie di valori aggiunti: l’ottimizzazione dei percorsi di formazione professionale con ricadute positive sul livello occupazionale e il potenziamento degli impatti sociali, culturale e ambientali della filiera per l’intero territorio provinciale.

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