«Nel mio locale faccio conoscere i casoncelli anche ai catalani»

La storia. Gabriele Milani è chef nell’hotel «Monument 5GL» in cui si trova anche il famoso ristorante «Lasarte». Da Calolzio a Barcellona: ora ha aperto due bistrò.

Ha respirato profumo di cibo sin da piccolo, quando si aggirava intorno al bancone della bottega di formaggio del papà e trascorreva parecchio tempo con la nonna, sempre ai fornelli o con le mani in pasta. Già da allora Gabriele Milani, 39enne di Calolziocorte, aveva ben in testa quello che avrebbe voluto fare da grande e, dopo aver viaggiato in giro per il mondo, dal 2017 si è stabilito a Barcellona, dove lavora nella ristorazione. Insieme a lui la moglie Ilaria e la loro figlia Selene.

La cucina in famiglia

«Fin da piccolo ho iniziato ad apprezzare la cucina – confessa il 39enne –: ero molto appassionato di questo mondo grazie anche alla mia famiglia. Avevo 16 anni quando ho deciso di fare la mia prima stagione lavorativa lontano da casa: avevo una gran voglia di viaggiare e scoprire nuovi posti e, terminate le lezioni all’Istituto alberghiero di San Pellegrino Terme, durante l’estate facevo la valigia e partivo. Ho fatto stagioni lavorative in ristoranti di hotel di lusso, prima in Toscana, nella Garfagnana, e poi in Costa Smeralda in Sardegna. Sono state esperienze altamente formative, sotto diversi punti di vista».

A scuola da Marchesi

«Dopo il diploma di scuola alberghiera ho avuto la fortuna di poter lavorare con grandi chef, come Gualtiero Marchesi e Bruno Barbieri – racconta ancora Gabriele Milani –. In quel contesto ho iniziato a conoscere e toccare con mano il mondo dei ristoranti stellati e dell’alta ristorazione. Concluse queste esperienze ho deciso invece di iniziare a esplorare la ristorazione all’estero: volevo anche arricchire il mio bagaglio culturale e imparare la lingua inglese. Mi sono così trasferito a Londra, dove ho avuto l’occasione di lavorare in ristoranti molto importanti. Quella città mi ha aperto la mente: lavoravo con persone provenienti da almeno venti nazionalità diverse. Ognuno di loro aveva qualcosa da raccontare di nuovo e soprattutto di diverso dalle mie abitudini. Avevo tanta curiosità e spesso, nel tempo libero, viaggiavo alla scoperta di tutto questo. Esperienze che mi hanno arricchito molto».

La tappa a Hong Kong

Nel frattempo poi lo chef ha lavorato a Barcellona, ad Hong Kong, per decidere successivamente di fare di nuovo ritorno nella metropoli catalana. «Terminata l’esperienza in Asia – prosegue –, con la mia compagna Ilaria, decidemmo di fare ritorno in Europa. La scelta era ricaduta su Barcellona: era il posto ideale per costruire la nostra famiglia. Di lì a poco infatti sarebbe arrivata Selene. Inoltre avevo ricevuto un’offerta lavorativa che non potevo farmi scappare. Attualmente sono chef dell´hotel “Monument 5GL”, all’interno del quale si trova anche il prestigioso ristorante “Lasarte”. Il nostro consulente gastronomico è il famoso chef spagnolo Martín Berasategui. Nel dettaglio io supervisiono i vari punti di ristoro della struttura, come il ristorante della terrazza, le colazioni, il room service, il bar, e i vari eventi o le cene fatte in occasioni speciali».

Ha aperto due locali

«Inoltre nel 2020, con alcuni soci, tra cui il noto barman Giacomo Giannotti, abbiamo aperto “Galileo”, un cocktail bistro nel centro di Barcellona – spiega ancora Milani –. Si possono degustare ottimi cocktail e deliziosi piatti, con una forte componente italiana e mediterranea. L’ultimo locale aperto invece, sempre con alcuni soci, è “Algrano”. Si trova nel quartiere di Sant Antoni ed è specializzato in pasta. Spesso proponiamo, la domenica, menù regionali in cui la protagonista è proprio la pasta o i primi piatti. Ho infatti voluto proporre anche tipicità delle mie zone, come i casoncelli o i pizzoccheri, e devo dire sono stati molto apprezzati, non solo dagli italiani ma anche dai locali».

Barcellona, ad esempio, alla gente piace molto passare del tempo all’aperto, tra parchi, piazze e viuzze, chiacchierando o bevendo qualcosa in compagnia. Riguardo l’approccio alla vita certamente qui c’è più spensieratezza nell’affrontare la vita di tutti i giorni, e questa è una cosa molto positiva».

Bergamo resta una meraviglia

«Al momento non c’è l’intenzione di fare ritorno a casa in modo stabile – conclude Gabriele Milani –: appena possibile però torniamo per ritrovare la famiglia, così come parenti e amici. Anche nostra figlia trascorre qualche settimana in Italia solitamente: vogliamo infatti farle vivere e scoprire le nostre origini. L’Italia resta tra i Paesi più belli del mondo, ci sono luoghi incantevoli, come Bergamo Alta: mi meraviglio tuttora quando la vedo; purtroppo alcuni di questi posti non sempre sono valorizzati al massimo, o come meriterebbero».

Il gruppo di amici della Dea

«Un po’ di nostalgia di casa a volte c’è - spiega Gabriele Milani –: soprattutto della mamma, dei familiari e delle abbuffate di polenta con gli amici di una vita. L’Atalanta, grande passione, la seguo anche da qui, impossibile fare senza: con gli amici del club “Penya Atalantina de Barcelona”, composto da bergamaschi residenti qui, ci troviamo spesso per seguire le partite e tifare la nostra amata Dea».

« La distanza non ha affievolito la nostra passione - spiega il bergamasco e atalantino nel cuore –. Da un po’ di anni il mio paese natale è passato sotto la provincia di Lecco, ma la gente della mia generazione si ritiene bergamasca a tutti gli effetti: abbiamo appreso le tradizioni, le usanze e le abitudini tipiche di Bergamo».

Bergamo senza confini

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