Mariupol, accordo per corridoio umanitario. Michel a Borodyanka: la storia non dimenticherà i crimini di guerra

La guerra in Ucraina Prosegue l’offensiva sulla città assediata: accordo per nuovi corridoi umanitari. Oggi la visita del presidente del Consiglio europeo a Kiev.

Dall’acciaieria Azovstal di Mariupol disperato appello degli ultimi difensori della città ucraina assediata dai russi. «Il nemico è dieci volte più numeroso di noi, queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita», dice un ufficiale dei militari di Kiev chiedendo alla comunità internazionale di «estrarli» da lì. Le forze russe hanno lanciato un nuovo ultimatum: se si arrenderanno entro le 14 ora locale (le 13 in Italia) di oggi, mercoledì 20 aprile, saranno risparmiati, e garantite sicurezza e cure mediche.

L’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal

Mosca accusa i «nazionalisti ucraini» di usare i civili presenti nell’ impianto come scudi umani. Intanto si è riusciti ad ottenere un accordo per un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani. E il sindaco della città portuale Vadym Boychenko, riporta il Guardian, precisa che l’intenzione è quella di evacuarne circa seimila con 90 bus. Secondo Boychenko nella città assediata restano ancora almeno 100mila civili. Ma il suo vice Sergei Orlov alla Bbc ricorda anche che nell’ acciaieria assediata ce ne sono molti, e versano in una situazione in cui manca praticamente tutto, dall’acqua ai medicinali.

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La visita di Charles Michel

Prosegue comunque l’offensiva dei militari russi nell’est ucraino con un’intensificazione dei combattimenti nel Donbass, con l’obiettivo di controllare completamente la regione. Lo riporta l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento. Gli attacchi mostrano l’intenzione di Mosca di cercare di interrompere il flusso dei rinforzi e delle armi ucraine nell’ est del Paese. E Kiev - dove intanto è arrivato stamani il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, in nome di «un’Europa libera e democratica» - spiega che i russi si stanno raggruppando per proseguire la loro offensiva per il pieno controllo del territorio delle regioni orientali. Bombe russe nelle ultime 24 ore anche su Rubizhne e Sievierodonetsk.

«A Borodyanka. Come a Bucha e in tante altre città in Ucraina. La storia non dimenticherà i crimini di guerra commessi qui. Non ci può essere pace senza giustizia». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio Ue Charles Michel che sta visitando la città ucraina di Borodyanka.

Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incalza nuovamente l’occidente dopo aver definito «brutale»la situazione in cui versa Mariupol, e chiede nuovi aiuti. «Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili a quelle usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra», dice il leader ucraino, che poi attacca Mosca, affermando che l’uccisione di civili e la distruzione di zone residenziali è il «marchio di fabbrica» dell’esercito russo, che «marchierà davvero la Federazione Russa come la fonte del male».

Canada e Stati Uniti, nuovo rifornimento di armi

Di armi e nuove sanzioni ha parlato martedì 19 aprile il presidente americano Joe Biden con alleati e partner. Lui stesso dovrebbe annunciare nei prossimi giorni un nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari in aiuti militari, a quanto anticipato dal New York Times. Dal Canada arriverà invece artiglieria pesante, ha assicurato il premier Justin Trudeau. E anche il premier Boris Johnson ha annunciato l’invio da parte del Regno Unito di altri armamenti a Kiev.

L’emergenza energetica

Sul fronte dell’emergenza energetica, mentre i future sul gas contrattati ad Amsterdam, benchmark del prezzo del metano in Europa, partono senza scosse, sui minimi dallo scoppio della guerra, comincia la missione italiana, con ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Transizione Roberto Cingolani oggi e domani con l’ad dell’Eni Descalzi prima in Angola e poi nella Repubblica del Congo, per «intensificare la collaborazione coi paesi esportatori di gas verso l’Italia - afferma la Farnesina -, al fine di differenziare le fonti di approvvigionamento e di ridurre la dipendenza energetica dalle forniture russe». L’ obiettivo è riuscire a stringere accordi grazie ai quali il nostro Paese potrà ridurre del 50% la sua dipendenza dagli approvvigionamenti di gas russo in tempi brevi. Mosca intanto attacca Washington, dicendo che spingendo l’Ue a imporre più sanzioni, gli Usa cercano di aumentare la dipendenza europea dalle forniture di gas naturale degli Stati Uniti.

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