Palafrizzoni in campo: «Università di Bergamo in via Statuto»

Gori: «Ci siamo mossi per riavviare il dialogo tra l’ateneo e la proprietà dell’immobile». Se l’accordo sfuma si rischia un buco nero.

L’obiettivo è duplice. Da una parte sostenere la crescita infrastrutturale dell’Università di Bergamo, che con i suoi 24 mila studenti ha fame di spazi; dall’altra evitare che in città si apra un nuovo buco nero, proprio accanto agli ex Ospedali Riuniti, finalmente riqualificati. Così, ricevuta dal rettore Remo Morzenti Pellegrini la notizia che l’ateneo avrebbe rinunciato all’acquisto del complesso di via Statuto, sede dell’Accademia della Guardia di Finanza sino al prossimo autunno, il sindaco Giorgio Gori e l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini si sono messi in contatto con la proprietà dell’immobile, il fondo Investire Sgr.

«È interesse di tutti che quel grande complesso abbia una nuova vita – dice il sindaco –: dell’ateneo, della città e della proprietà. Mi auguro si apra un nuovo spazio di trattativa, e che le parti tornino al tavolo». La posta in gioco è alta. «La città ha un forte interesse che si trovi una soluzione, è importate tornare a ragionare insieme – prosegue il primo cittadino –. L’amministrazione comunale si è già mossa per favorire la ripresa del dialogo. Diciamo che non sono pessimista». Gori riconosce il ruolo svolto dall’ateneo nel rivitalizzare i quartieri dove si è insediato: Città Alta e via Pignolo (dove ha consolidato il polo umanistico tra Sant’Agostino, ex Collegio Baroni e Palazzo Bassi Rathgeb), il campus in via dei Caniana e quello di Dalmine. «La crescita dell’Università va accompagnata – sostiene Gori – oltre alla ex Montelungo servono altri spazi in città».

L’assessore Valesini fa notare che quando venne illustrato l’atto integrativo della Montelungo già allora si parlò dell’ipotesi di un trasferimento di Giurisprudenza e delle nuove residenze in via Statuto, «ora spiace apprendere che il progetto si sia arenato, anche se è comprensibile la scelta dell’ateneo visti gli impegni economici già assunti per i cantieri di Sant’Agostino e Montelungo». L’idea di realizzare il nuovo polo giuridico in via Statuto è «particolarmente felice» secondo l’architetto Valesini. «Il quartiere, che è tra quelli della città con la popolazione più anziana, ne trarrebbe giovamento. Inoltre la vicinanza al nuovo insediamento delle fiamme gialle darebbe un senso anche logistico all’arrivo di UniBg». L’auspicio è scontato: «Speriamo si creino le condizioni affinché la proprietà riveda alcune sue posizioni».

Se ciò non accadesse e Investire Sgr andasse avanti per la sua strada, il complesso (24 mila metri quadri) potrebbe essere messo sul mercato con destinazione residenziale. L’attuale Pgt lo consente, la sede dell’Accademia verrebbe demolita per lasciare spazio a nuove costruzioni. Un’ipotesi praticabile ma che potrebbe rivelarsi non particolarmente redditizia, considerato che nel quartiere ci sono immobili costruiti di recente con appartamenti rimasti invenduti, e che in via XXIV Maggio c’è un’area di novemila metri quadri pronta ad accogliere nuovi edifici. Insomma, l’offerta residenziale è già fin troppa nella zona. Durante l’estate gli allievi dell’Accademia della Gdf inizieranno a trasferirsi negli spazi di largo Barozzi, il trasloco sarò completato entro la fine dell’anno. A quel punto, se UniBg e la proprietà non troveranno un accordo, il complesso resterà vuoto. Nella speranza che non si replichi l’esperienza degli ex Riuniti, rimasti troppo a lungo nel degrado prima di tornare a nuova vita.

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