
(Foto di Ansa)
L’ELEZIONE. La folla in Piazza San Pietro ha accolto il nuovo Pontefice con un’ovazione. Il ricordo e il grazie a Bergoglio. Poi concede l’indulgenza plenaria.
Città del Vaticano
«Habemus Papam!»: dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato nella serata dell’8 maggio la storica formula che annuncia al mondo l’elezione del nuovo Papa.
Il nuovo Vescovo di Roma è Robert Francis Prevost, scelto dal Collegio dei Cardinali riunito in Conclave dal 7 maggio. Si chiamerà Leone XIV. La folla in Piazza San Pietro ha accolto l’annuncio con un’ovazione, mentre le campane della Basilica suonano a festa. Emozione, lacrime e applausi hanno accompagnato la prima apparizione pubblica del Pontefice, che ha rivolto le sue prime parole al mondo.
La sintesi del discorso del nuovo Papa: Leone XIV
L’elezione di Papa Leone XIV vista dai fedeli
L’elezione a Pontefice dello statunitense Robert Francis Prevost, che assume il nome di Leone XIV, rappresenta la prima volta di un Papa nordamericano . Prevost, 70 anni il prossimo 14 settembre, è originario di Chicago ed era finora prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina. È dell’Ordine degli agostiniani e ha avuto una lunga esperienza missionaria in Perù, dove è stato anche vescovo di Chiclayo.
«La pace sia con tutti voi», ha detto il Pontefice appena eletto in una Piazza San Pietro gremita di almeno 100 mila persone. «Questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon Pastore. Vorrei che la pace raggiungesse le vostre famiglie, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi. Una pace disarmata, disarmante, umile. Dio ci ama tutti, incondizionatamente».
«Ancora conserviamo nelle nostre orecchie la voce di Papa Francesco, che benediceva Roma, e il mondo intero, il giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti. E il male non prevarrà: siamo tutti nelle mani di Dio»
«Ancora conserviamo nelle nostre orecchie la voce di Papa Francesco, che benediceva Roma, e il mondo intero, il giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti. E il male non prevarrà: siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunti da Dio e dal suo amore. Aiutateci a costruire ponti, con il dialogo, per essere sempre in pace. Grazie a Papa Francesco». «Vorrei isolare tutti i fratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro, per camminare insieme a voi per cercare la pace, la giustizia, e lavorare con gli uomini e le donne, fedeli a Gesù Cristo, per essere missionari».
«Dobbiamo cercare insieme di essere una Chiesa missionaria, che costruisce ponti, dialogo, come questa piazza aperta a ricevere tutti coloro che ne hanno bisogno»
«Sono un figlio di Sant’Agostino, Agostiniano. E con voi sono cristiano, per voi Vescovo. Alla Chiesa di Roma un saluto speciale. Dobbiamo cercare insieme di essere una Chiesa missionaria, che costruisce ponti, dialogo, come questa piazza aperta a ricevere tutti coloro che ne hanno bisogno». Poi un saluto in spagnolo alla sua diocesi, in Perù. E, tornando all’italiano: «Vogliamo essere una Chiesa vicina a coloro che soffrono». Infine il passaggio sulla Madonna di Pompei, la preghiera dell’Ave Maria insieme ai fedeli
Il neo Papa, Leone XIV, al termine del suo discorso dalla loggia del palazzo Apostolico ha impartito la benedizione ai fedeli in piazza. Ancora grida, applausi e «Viva il Papa» hanno salutato Leone XIV al termine del suo discorso e della benedizione con cui si è poi congedato dai fedeli.
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