Addio a Pasquale Pistorio, fu nel Cda di Brembo. Bombassei: mente brillante, un amico

IL LUTTO. Con Bergamo un legame particolare grazie alla personale amicizia con il fondatore della Brembo, Alberto Bombassei con cui ha condiviso l’impegno in Confindustria ma non solo.

Un ingegnere visionario, che vide il futuro e immaginò una Silicon valley nella sua Sicilia. È morto, a 89 anni, Pasquale Pistorio, nato ad Agira in provincia di Caltanissetta, laureato al Politecnico di Torino, che trasformò la Sgs-Thompson in StMicroelectronics facendola diventare una delle aziende leader del settore della microelettronica nel mondo.

Con Bergamo un legame particolare grazie alla personale amicizia con il fondatore della Brembo, Alberto Bombassei con cui ha condiviso l’impegno in Confindustria ma non solo. Tra i due un rapporto di stima sancito dalla scelta di volerlo anche nel cda di Brembo,

«Pasquale era un amico, ma soprattutto una persona eccezionale, unica» il ricordo di Bombassei. «L’ho conosciuto in Confindustria, eravamo entrambi vicepresidenti – io alle relazioni industriali lui all’innovazione – durante la presidenza Montezemolo»

dove è rimasto dall’aprile 2008 fino all’aprile 2017. «Pasquale era un amico, ma soprattutto una persona eccezionale, unica» il ricordo di Bombassei. «L’ho conosciuto in Confindustria, eravamo entrambi vicepresidenti – io alle relazioni industriali lui all’innovazione – durante la presidenza Montezemolo. Abbiamo presto scoperto grandi affinità umane e professionali. La sua curiosità, la lucidità delle sue analisi mi affascinarono e decisi di proporgli di entrare nel nostro consiglio al quale diede, grazie alla sua brillante intelligenza, un contributo davvero importante». «Ma quanto mi mancherà maggiormente - conclude il presidente emerito di Brembo - è la sua simpatia e la sua umanità da gentiluomo del Sud».

La carriera di Pistorio decolla all’estero con l’azienda americana fino al luglio 1980, quando torna in Italia per diventare presidente e ceo del gruppo Sgs, l’unica società italiana di microelettronica. Nel 1987 l’integrazione avvenuta con successo tra la Sgs e il campione francese dei semiconduttori, Thomson. E proprio il rientro nel Belpaese gli fa guadagnare l’appellativo di «papà della Etna Valley».

Pistorio trasforma lo stabilimento catanese, un impianto con perdite massicce, nel secondo centro di produzione al mondo di StMicroelectronics e, soprattutto, in una sorta di volano per il risveglio tecnologico, e non solo, della città etnea. Stm scala la classifica mondiale delle principali società di semiconduttori e nel dicembre 1994, si quota al New York Stock Exchange e alla Borsa di Parigi.

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