
Alla Dalmine c’è l’anticipo del premio: valori compresi tra 1.861 e 2.717 euro
Il RICONOSCIMENTO. Il Pra è legato alla redditività. Importi in calo dopo i risultati record del 2023. Interessa gli oltre 2mila dipendenti degli stabilimenti italiani. In primavera il saldo complessivo.
Tra i diversi premi di risultato che compongono l’integrativo della TenarisDalmine, il Pra - Premio di redditività aziendale - è uno di quelli più attesi dagli oltre 2mila dipendenti italiani del colosso dei tubi in acciaio senza saldatura. E l’azienda ha comunicato il suo valore, che varia a seconda dei livelli di inquadramento dei lavoratori ed è suddiviso in tre fasce. Come da prassi ormai consolidata, la prima tranche viene erogata in autunno, in questo caso con la busta paga di ottobre-novembre e la cifra effettivamente corrisposta rappresenta il 70% dell’importo tabellare contrattuale. Per gli addetti inquadrati tra gli ex 1 e 5 livello, il 70% è pari a 1.861 euro lordi; per gli ex livelli 5+, 5s e 6 l’importo sale a 2.252 euro lordi e per gli ex livelli 7 e i quadri la cifra raggiunge i 2.717 euro da intendersi sempre al lordo delle tasse. Per la seconda tranche bisogna attendere lo stipendio di maggio-giugno, in cui sarà compreso anche il saldo della prima tranche.
Cifre consistenti ma più basse dell’anno precedente
Le cifre non riescono a eguagliare quelle dell’anno scorso, che beneficiavano dei risultati record conseguiti dall’azienda siderurgica (che fa capo a Tenaris) nel 2023. Per dare un’idea, i ricavi sfioravano un miliardo e 800 milioni, il margine operativo lordo era triplicato a 440 milioni e l’utile si era attestato a 296 milioni. E questo si era tradotto in un Pra che oscillava - con riferimento al 70% della prima tranche - tra i 2.251 e i 3.287 euro. Nel 2024, invece, i numeri della Dalmine non sono stati da exploit come quelli del 2023, per quanto il fatturato di 1,519 miliardi sia il terzo degli ultimi 20 anni.
Le considerazioni dei sindacati
«Considerando la situazione geopolitica generale che ha impattato anche sull’attività di Tenaris, a partire dai dazi che hanno avuto un riflesso sulla programmazione e produzione - afferma Simone Frigeni, segretario organizzativo della Fim-Cisl di Bergamo - è comunque un buon risultato che riconosce il lavoro e la partecipazione di tutti i lavoratori». Parliamo di una «popolazione» che interessa gli stabilimenti di Dalmine (1.623 dipendenti al 30 aprile di quest’anno), con la «costola» di Sabbio (47), il centro accessori Octg (70), Costa Volpino (138), Arcore (133) e Piombino (96).
Anche secondo il segretario generale della Fiom-Cgil, Andrea Agazzi, «l’andamento di questa parte di premio è positivo rispetto allo storico». Con la precisazione che «segna una contrazione rispetto all’ultimo anno, ma attesta un andamento positivo dal punto vista economico-finanziario e quindi anche produttivo, nonostante tutte le difficoltà legate alla situazione globale». Per Agazzi il premio è «un riconoscimento al grande impegno profuso dai lavoratori per mantenere Tenaris leader mondiale nella produzione di tubi». Dal canto suo Emilio Lollio, segretario generale della Uilm orobica, rileva che «si tratta di un buon risultato, per quanto paghi qualcosa in meno rispetto all’anno scorso, ma il dato resta positivo considerando i mercati che sono in continua evoluzione». Lollio sottolinea che è «il frutto della buona contrattazione fatta in Dalmine e del lavoro di tutti gli operai».
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