Edilizia, cantieri fermi per protesta. Prime adesioni anche da Bergamo

Iniziativa di Ance nazionale: il settore è in ripresa, ma deve fare i conti con forti aumenti di costi sulle materie prime. Pesenti confermata presidente dell’associazione provinciale.

Un fermo dei cantieri di 24 ore. È questa la protesta annunciata a livello nazionale da Ance, l’Associazione dei costruttori edili a cui, in meno di 24 ore, hanno già aderito anche una decina di imprese bergamasche.

Il giorno non è ancora stato stabilito, ma i costruttori sono pronti a chiudere i cantieri per far sentire la loro voce forte e compatta. Il motivo non è la mancanza di lavoro, tutt’altro. Il settore è partecipe di una ripresa che sta tamponando le perdite dovute alle chiusure causa Covid, ma paga fortissimo il problema del rincaro delle materie prime. Non solo il costo del legno è salito del 70% rispetto allo scorso settembre, quello dell’acciaio del 35% in sette mesi e quello del rame del 25%, ma i tempi di consegna si sono allungati notevolmente e non permettono di fare previsioni. Rincarano anche i materiali isolanti, malte, collanti e laterizi e sale anche il costo dei ponteggi, con la conseguente riduzione, o eliminazione, dei margini delle imprese che si trovano a sostenere spese impreviste e imprevedibili, sia in caso di lavori pubblici che privati.

Il problema concreto è che già ora le realtà del settore sono costrette a rivedere i preventivi e a concludere i lavori con un aumento dei costi a consuntivo. Gli aggiustamenti economici e gli scostamenti sono nell’ordine del 30 o 40% e interessano opere di edilizia stradale e infrastrutture, ma anche interventi in edilizia civile, in buona parte influenzati dal Superbonus che viene così vanificato.

I numeri della risalita
Tutto questo mentre il settore fa segnare una ripresa più che palpabile. Secondo i dati di Cassa Edile, infatti, nella provincia di Bergamo, l’edilizia registra una crescita della massa salari del 7,4% nel periodo ottobre–dicembre 2020, che nei fatti recupera la riduzione della massa salari del periodo ottobre 2019-settembre dell’anno scorso. In termini numerici il paragone è di circa 70 milioni e mezzo di euro nel 2020, rispetto ai 77 milioni dell’anno precedente. La sostanziale ripresa si conferma anche nei primi mesi del 2021, tanto che nel mese di marzo la massa salari ha toccato quasi 8 milioni di euro, importo che non si registrava da sette anni e, per la prima volta da 12 anni, la Scuola edile ha registrato un aumento di iscritti al corso triennale. Ripresa, quindi, ma con il nodo materie prime.

«Non possiamo più affrontare da soli questo problema che sta mettendo in ginocchio il settore proprio quando dovremmo dare il massimo contributo per realizzare nei tempi le opere del Pnrr. Serve un immediato intervento normativo», ha dichiarato Vanessa Pesenti, confermata alla guida di Ance Bergamo proprio con l’assemblea elettiva di maggio, la stessa che ha leggermente ridisegnato la squadra alla guida dell’associazione. Escono Cristian Vitali e Pietro Salvi, ed entrano Marzio Della Giovanna con delega a tecnologia, innovazione e ambiente, e Renato Guatterini con delega all’edilizia e al territorio. Marco Mazzoleni lascia il ruolo di vicepresidente e diventa tesoriere, occupandosi anche di tematiche relative alle opere pubbliche, mentre tra i vicepresidenti, oltre a Della Giovanna e Guatterini arriva Luca Broggi, con delega all’organizzazione. In consiglio siederanno inoltre Valter Benedetti, Fabio Benis, Giovanni Biffi, Matteo Maccabelli, Jacopo Palermo, Emilio Pesenti, Mauro Regazzoni, Dario Roncelli, Giovanni Antonio Rota Nodari e Paolo Vigani. Mariagrazia Cornici e Gilberto Ventura completeranno con Francesco Sala il Collegio dei Garanti Contabili.

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