Guerra in Ucraina e caro trasporti, a rischio la fornitura degli scaffali

Grande distribuzione Inizia a scarseggiare l’olio di semi, vendite anomale anche su beni di prima necessità come pasta e scatolame.

La guerra in Ucraina, unita alle difficoltà logistiche e al caro trasporti, sta rendendo visibili i primi effetti sugli scaffali dei supermercati. Nei giorni scorsi ha iniziato a scarseggiare l’olio di semi, ma la grande distribuzione ha riscontrato vendite anomale anche di altri prodotti alimentari, in particolare beni di prima necessità come pasta e scatolame. «Per il momento garantiamo merce e regolarità del servizio – commentano da Esselunga -. Su alcuni prodotti, come l’olio di girasole, consigliamo di limitarne l’acquisto, mentre nei giorni scorsi sono aumentate le vendite di derrate alimentari e beni di prima necessità, probabilmente legati alle donazioni per l’Ucraina». Anche Veronica Corchia, responsabile relazioni esterne per Conad Centro Nord sottolinea come «tranne alcuni prodotti, come l’olio di semi, al momento non registriamo particolari preoccupazioni. Il futuro è chiaramente imprevedibile, ma al momento i beni di prima necessità sono tutti disponibili».

Situazione mai vista in tanti anni

«In tanti anni non ho mai visto una situazione così disastrosa – commenta Valter Vangelisti, direttore commerciale di Iperal-. Mancano parecchie materie prime, come l’olio di semi, che presto potrebbe bloccare la produzione di biscotti. Ci sono problemi anche sul pet food e inoltre inizia a farsi sentire la mancanza di acciaio, alluminio e materiali per il confezionamento. Va trovata soluzione entro due o tre settimane per non rischiare di rimanere senza prodotti».

Alcuni fenomeni di accaparramento

Coop sta operando, si legge in una nota, «per assicurare un servizio completo ai consumatori. Si sono verificati alcuni fenomeni di accaparramento da parte di operatori terzi e abbiamo limitato l’acquisto di alcuni prodotti». Per Livio Bresciani, responsabile nazionale del settore ortofrutticolo e vicepresidente della Fida, la Federazione italiana dettaglianti alimentari: «Si iniziano a sentire gli effetti su prezzi e scorte. C’è molta preoccupazione per trasporti e costi di produzione, con tanti segnali preannunciano grossi problemi in arrivo».

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