Il trading online non è per tutti: «Attenzione ai siti abusivi»

Busi (Adiconsum): «Impossibile recuperare il denaro perduto. È bene fidarsi solo di broker sicuri e rifiutare le offerte telefoniche»

Massima allerta per chi è interessato al trading online. Negli ultimi due anni, complice anche il lockdown che ha favorito l’utilizzo di internet, sono infatti aumentate a dismisura le truffe ai danni dei risparmiatori che, comodamente da casa tramite pc o smartphone, decidono di investire i propri soldi in titoli mobiliari e in valute utilizzando il web. Un dato su tutti fa capire di cosa stiamo parlando: a partire dal luglio 2019, da quando la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi, sono state bloccate complessivamente 485 piattaforme truffaldine. «La trappola del trading online abusivo ha gettato sul lastrico molte famiglie, anche della Bergamasca - evidenzia Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, l’associazione della Cisl a difesa dei consumatori e dell’ambiente -. La frode cresce su un terreno molto fertile: l’assenza di cultura finanziaria che riguarda ancora buona parte della popolazione. Bisogna stare molto attenti perché l’abusivismo finanziario si sviluppa attraverso siti web dal look professionale, con grafici e cifre che rimandano all’immaginario della Borsa. Ma se il trading online autorizzato è un’attività di investimento seria (per quanto non esente dai rischi e che richiede un’adeguata preparazione, molto tempo e una profonda conoscenza finanziaria), nel caso delle piattaforme online gestite da truffatori di professione, i risparmiatori credono di acquistare azioni, obbligazioni e valute, ma in realtà stanno gettando i propri investimenti in un buco nero, tramite siti che sono dei veri e propri specchietti per le allodole, ideati e gestiti da società con sede in paradisi fiscali che poi spariscono nel nulla. In tali condizioni - sottolinea Mina Busi - riavere il denaro perduto è praticamente impossibile. Per questo è fondamentale informarsi e verificare la bontà dei siti che offrono il trading online».

Le (illegali) pagine web sponsorizzano siti che promettono guadagni milionari, immagini contraffatte di giornali di informazione finanziaria, foto (con l’aggiunta di dichiarazioni mai effettuate) di ignari personaggi famosi o di finti investitori internazionali che avrebbero ottenuto guadagni milionari: mosse astute e fraudolenti che ingannano le vittime e prosciugano i loro risparmi.

La presidente di Adiconsum Bergamo spiega che «chi contatta il risparmiatore per agganciarlo e indurlo a investire, assicurando che sarà seguito da un team di esperti, si presenta sempre con un nome e un cognome solitamente falsi o inesistenti. Quando richiesto, difficilmente viene inviato un documento di identità, oppure, se inviato, risulta poi falso. Solitamente il contatto viene effettuato telefonicamente da un numero italiano (prefisso 02 o 06), straniero (+44) o da cellulare (366 o altri). Al cliente viene richiesto di iscriversi a una piattaforma di trading online apparentemente semplice ed intuitiva da utilizzare, aprire un conto corrente sul quale versare inizialmente anche somme di denaro non necessariamente importanti. Per facilitare l’operazione, il falso operatore si propone di effettuare l’iscrizione al posto del cliente e (spesso) di effettuare le operazioni per suo conto. Vengono promessi rendimenti rapidi - prosegue Mina Busi - tramite investimenti sicuri e di facile realizzo. Si offrono bonus enormi, che sono per altro illegali nel trading. Uno dei campanelli d’allarme è dato dalla mancanza di un Disclaimer (documento che indica la disciplina legale del rapporto tra chi fornisce un servizio e l’utente che usufruisce di quel servizio ndr), utile per mettere in guardia il cliente sul rischio derivante dall’uso di strumenti finanziari, cosa obbligatoria per legge».

Ma come ci si può difendere per evitare di cadere nella trappola dei siti illegali di trading? La presidente di Adiconsum elenca le principali contromosse. «Fidarsi solo di broker sicuri e regolamentati - evidenzia Mina Busi -; rifiutare le offerte telefoniche relative ad opportunità di investimento; diffidare delle offerte che promettono rendimenti sicuri, garantiti e con grandi guadagni (più è alto il guadagno più alto è il rischio); verificare, attraverso i motori di ricerca sul web (es: Google, Bing, Yahoo, Ask) la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet; con i citati motori, fare una ricerca digitando il nome e cognome della persona con parole chiave quali “truffa” o “trading”, per acquisire informazioni preziose».

«Il truffato deve denunciare»

Quali invece le strade per provare a recuperare i propri soldi? «Il truffato deve rivolgersi all’autorità giudiziaria - conclude Mina Busi -, meglio se tramite studi legali specializzati in materia. Si tratta di un argomento molto tecnico e specifico del recupero crediti che necessita di professionisti estremamente competenti. Inoltre è bene avvertire la Consob affinché indaghi e prenda i dovuti provvedimenti per bloccare la truffa, inviando un esposto. Questa procedura non è la strada per denunciare il broker né per recuperare il denaro, ma permette alla Commissione di concentrare la propria attenzione sulla piattaforma truffa». Info: [email protected].

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