La Consob: attenti alle truffe sull’acquisto di titoli azionari

AVVISO AI CONSUMATORI. La Commissione per la Borsa mette in guardia da proposte d’investimento su social e app di messaggistica. Ecco cosa è lo schema «Pump & Dump».

Nell’era digitale proseguono le truffe online ai danni di ignari consumatori. L’ennesimo allarme in tal senso è stato lanciato nei giorni scorsi direttamente dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob), che ha messo in guardia i cittadini rispetto ai rischi connessi al sempre più diffuso fenomeno delle proposte di investimento farlocche che circolano sui social network (es. Facebook, YouTube,Instagram) e su applicazioni di messaggistica (es. WhatsApp e TikTok).

Attenzione alle proposte

Proposte allettanti, ma presentate per lo più da finti analisti, esperti finanziari e sedicenti consulenti, dietro alle quali si nascondono in realtà vere e proprie truffe. In linea con le azioni costantemente messe in campo da anni, la commissione presieduta da Paolo Savona (economista, professore emerito di Politica economica ed ex ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato nel governo Ciampi) ha così oscurato nei giorni scorsi altri otto nuovi siti web, creati per offrire abusivamente servizi finanziari/prodotti finanziari o tramite cui sono abusivamente prestati servizi per le cripto-attività.

Proposte allettanti, ma presentate per lo più da finti analisti, esperti finanziari e sedicenti consulenti, dietro alle quali si nascondono in realtà vere e proprie truffe

L’elenco dei siti oscurati è consultabile sul portale della Consob. Sale, così, a 1.490 il numero dei siti complessivamente oscurati dalla Consob a partire dal luglio 2019, data dalla quale l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. Nel contempo, la stessa Consob ha lanciato un nuovo avvertimento ai naviganti in rete, legato in particolare allo schema cosiddetto «Pump&Dump» (gonfia e sgonfia). Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, spiega in sintesi di cosa si tratta.

«Per rendere credibili le loro proposte, i truffatori informatici usano di frequente marchi e nomi di imprese di investimento autorizzate o di altri operatori del settore finanziario, arrivando talvolta a spacciarsi perfino per esponenti, anche di spicco, della Consob»

«I truffatori - evidenzia la numero uno dell’associazione difesa dei consumatori e ambiente di Cisl Bergamo - promuovono l’acquisto di titoli azionari spesso a basso costo (“penny stock”), solitamente quotate sul Nasdaq (l’indice dei principali titoli tecnologici trattati alla Borsa di New York, ndr), prospettando guadagni facili con rendimenti stratosferici in tempi brevi. Per rendere credibili le loro proposte, i truffatori informatici usano di frequente marchi e nomi di imprese di investimento autorizzate o di altri operatori del settore finanziario, arrivando talvolta a spacciarsi perfino per esponenti, anche di spicco, della Consob». La Commissione sottolinea che tali individui detengono già una quantità significativa delle azioni in questione e coordinano (tramite ad esempio gruppi in WhatsApp) gli acquisti dei partecipanti, spesso chiedendo uno screenshot (immagine digitale che cattura il contenuto dello schermo del computer o del dispositivo in un momento specifico) a prova dell’operazione.

L’obiettivo è far salire artificiosamente il prezzo del titolo (pump), per poi vendere in massa le proprie azioni (dump), realizzando così un notevole profitto, ma provocando nel contempo un crollo improvviso del titolo, il tutto a danno degli investitori coinvolti, che restano con il cerino in mano, subendo perdite anche pesanti. «Investitori che nella stragrande maggioranza - prosegue Mina Busi - sono dei piccoli risparmiatori. Ciò emerge molto chiaramente dalle segnalazioni (in costante aumento) raccolte presso i nostri sportelli. Persone appartenenti soprattutto al ceto medio/piccolo, che sta utilizzando i risparmi di una vita fatta di sacrifici. Per fortuna, la maggioranza investe una piccola parte del proprio capitale (che comunque varia da poche migliaia a decine di migliaia di euro), ma sono in crescita i casi in cui sono andati letteralmente in fumo quote cospicue del proprio portafoglio».

«Siamo schierati a fianco della Consob nell’allertare i risparmiatori - prosegue la presidente Busi - richiamando la loro attenzione sull’importanza di usare la massima cautela e diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, adottando comportamenti di comune buon senso, imprescindibili per salvaguardare il proprio risparmio: tra questi, la verifica preventiva, per i siti che offrono servizi finanziari e su cripto-attività, che l’operatore tramite cui si investe sia autorizzato e, per le offerte di prodotti finanziari e di cripto-attività, che sia stato pubblicato il prospetto informativo o il «libro bianco», ovvero il documento informativo che deve evidenziare le caratteristiche di un prodotto o di un servizio».

Cosa sapere per evitare le truffe

Fondamentale quindi adottare la massima prudenza nel caso di: messaggi non richiesti o comunicazioni sui social network contenenti indicazioni di investimento, spesso accompagnate da inviti a entrare in gruppi su WhatsApp o Telegram; prospettazione di guadagni elevati su titoli poco conosciuti o di recente quotazione; pressioni a investire subito, con riferimento a presunti sviluppi di mercato imminenti; richieste di dati personali o di invio di screenshot, talvolta con la falsa promessa di rimborsi in caso di perdite. Per proteggersi dai truffatori online verificare sempre: l’attendibilità di chi sta proponendo l’investimento; la veridicità delle informazioni ricevute. Sul sito della Consob (www.consob.it) è disponibile in homepage la sezione «Occhio alle truffe!», con tutte le informazioni utili a mettere in guardia l’investitore contro le iniziative finanziarie abusive.

Inoltre sempre sullo stesso sito, si possono consultare eventuali segnalazioni e tutti gli strumenti utili anche per riconoscere le iniziative fraudolente. I cittadini di Bergamo e provincia possono contattare anche gli operatori di Adiconsum Bergamo, presso la sede della Cisl, in via Carnovali 88/A. Telefono 035/324580; e-mail: [email protected].

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