Uso anomalo di contante sotto la lente: la Bergamasca «è a rischio medio alto»

IN LOMBARDIA. La «mappa» della Banca d’Italia, fanno peggio Milano, Mantova e Cremona Riciclaggio, dal 2020 al 2024 sono state in tutto 9.601 le segnalazioni di operazioni sospette.

Tradizione e innovazione. Nelle dinamiche del riciclaggio convivono il denaro cash e le criptovalute, tecniche antiche e nuove frontiere della tecnologia. A raccontare questo connubio c’è l’ultima relazione annuale dell’Uif, l’Unità d’informazione finanziaria della Banca d’Italia specializzata nella prevenzione e nel monitoraggio del riciclaggio. Tra le pagine del documento spunta anche una mappa particolare, quella delle «anomalie nell’uso di contante», e Bergamo viene indicata tra le provincie a «rischio medio alto», appena sotto la categoria peggiore (il «rischio alto», segnalato invece in Lombardia tra Milano, Cremona e Mantova). «L’analisi econometrica sviluppata da tempo presso l’Unità d’informazione finanziaria – si legge nel report – ha qualificato la diffusione del contante in base al suo utilizzo, individuando la quota di operatività in contanti da considerare fisiologica (dovuta, cioè, a fattori socio-economici e finanziari come la diffusione di altri strumenti di pagamento e l’offerta di servizi finanziari sul territorio) e quindi isolando la componente anomala, non spiegata da tali fattori, sintomatica di potenziali condotte illecite. Anche nel 2024 gli utilizzi anomali di contante sono maggiormente concentrati nelle province del Centro-Nord».

Il quadro tratteggiato dalla Banca d’Italia nasce dall’analisi incrociata dell’incidenza del ricorso a versamenti in banca o in posta, all’attività dei money transfer, a operazioni ricorrenti attraverso gli sportelli automatici o tramite libretti di risparmio, sino alle ipotesi di «shadow banking»

Il quadro tratteggiato dalla Banca d’Italia nasce dall’analisi incrociata dell’incidenza del ricorso a versamenti in banca o in posta, all’attività dei money transfer, a operazioni ricorrenti attraverso gli sportelli automatici o tramite libretti di risparmio, sino alle ipotesi di «shadow banking» (le «banche parallele», ovviamente illecite, gestite da organizzazioni criminali con offerta di denaro e servizi). In particolare, segnalano gli analisti di Palazzo Koch, oltre un quarto delle «Sos» pervenute da banche e poste è connesso in via prevalente all’utilizzo del contante.

«Il diffuso utilizzo del contante e l’estensione dell’economia sommersa – è un altro passaggio della relazione – rappresentano criticità molto significative del sistema socio-economico italiano perché riducono la tracciabilità, facilitando il riciclaggio dei proventi di ogni tipo di reato economico».

«Il diffuso utilizzo del contante e l’estensione dell’economia sommersa – è un altro passaggio della relazione – rappresentano criticità molto significative del sistema socio-economico italiano perché riducono la tracciabilità, facilitando il riciclaggio dei proventi di ogni tipo di reato economico».

È un tassello, quello legato al denaro liquido, che s’inserisce nel mosaico più ampio del rischio-riciclaggio. Il monitoraggio periodico di Bankitalia dà conto di quanto spesso s’accendano questi «alert» inviati da istituti di credito, professionisti e pubbliche amministrazioni: tra il 2020 e il 2024, mettendo insieme i rendiconti dell’Uif, in provincia di Bergamo sono state in tutto 9.601 le segnalazioni di operazioni sospette in materia di antiriciclaggio, una media di oltre 1.900 l’anno.

L’ultimo miglio è allineato, anzi mostra una corsa al rialzo: nei primi sei mesi del 2025 sono state 1.070 le notifiche inviate dalla Bergamasca, in aumento dell’8,4% sul primo semestre 2024. L’incremento recente si legge anche a livello nazionale e regionale; a trascinare verso l’alto le segnalazioni sono anche i casi legati alle criptovalute, a conferma di come l’economia sporca continui a combinare vecchie e nuove tecniche.

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