L'Editoriale
Domenica 07 Dicembre 2025
I leader settantenni e l’allergia per l’Europa
MONDO. Non c’è da sorprendersi. Il documento di «Strategia nazionale», presentato dall’Amministrazione Trump, mette nero su bianco quanto già da tempo si è compreso osservando le trattative diplomatiche o registrando le dichiarazioni pubbliche dei leader.
Esso racconta la visione di un mondo tipico dei 70enni - come l’attuale presidente Usa, il russo Putin e il cinese Xi Jinping. Gli ultimi due, «autocrati» con l’etichetta già appiccicata a loro addosso dalla stampa occidentale; il primo in forte contrapposizione con i valori di libertà e di democrazia che, per secoli, la superpotenza Usa ha portato in giro per i cinque continenti.
Una visione, la loro, che ripropone il vecchio mondo popolato da prepotenti, che non rispettano le regole concordate dalla comunità internazionale e che se ne infischiano del lavoro di entità sovranazionali come ad esempio dell’Onu. Un mondo in cui - come nel passato di cui questi signori sono nostalgici - esistono le Potenze che prima o poi immancabilmente finiscono per spartirsi il pianeta, salvo poi, alla fine, scontrarsi tra loro con disastri annessi e connessi.
Se certe ricette semplicistiche e primitive un tempo erano generate da «buontemponi» al bar dello sport (ma non uscivano da lì), adesso va di moda generarle sui campi di golf di club esclusivi e diffonderle ai quattro venti in virtù del potere concesso a certi personaggi a causa dei più diversi cortocircuiti.
È logico quindi che questi 70enni, orfani dell’equilibrio delle forze, non capiscano cosa sia l’Europa oggi e la sua evoluzione. E non accettino soprattutto il primato della Legge e del volere dei popoli rispetto al loro mega-Ego.
In 35 pagine l’Amministrazione Trump rivendica l’influenza esclusiva sull’America latina, spinge per un’intesa con la Russia e la convivenza con la Cina
In 35 pagine l’Amministrazione Trump rivendica l’influenza esclusiva sull’America latina, spinge per un’intesa con la Russia e la convivenza con la Cina. «L’Ue e gli organismi transnazionali mettono in pericolo la sovranità degli Stati», vi è scritto. L’Europa, questo è l’avvertimento di Trump, rischia la «cancellazione» della sua civiltà.
Come l’Europa può muoversi
Meglio non perdere tempo a rispondere a teorie del genere. Più utile è capire cosa l’Europa possa fare. Primo. Vista come è la situazione economica negli Stati Uniti, la deriva trumpiana potrebbe finire tra pochi mesi con le elezioni di Midterms. Gli Usa potrebbero avere presto un presidente «anatra zoppa». Prepariamoci ad un tale scenario.
Secondo. Se Washington intende passare il comando della Nato agli europei entro il 2027 sarebbe saggio organizzarsi. È tempo che l’Ue pensi seriamente alla difesa, ribadendo ancora che gli Usa sono alleati naturali dell’Europa, intesa come Ue e Uk. Terzo. Iniziare a far saltare a livello internazionale qualche tavolo o a sbatterci sopra qualche pugno. Certi personaggi non capiscono altre maniere.
Occhio alle «quinte colonne», estremiste e populiste, contattate in Europa da questi personaggi
Quarto. Allentare nelle società occidentali la morsa della polarizzazione su cui è basato il successo di questi politici… Se serve anche facendo scomode riflessioni sull’uso dei social e di certi mass media. Quinto. Investire in dosi massicce in cultura nelle scuole e nella società. Le democrazie sono sistemi sofisticati che garantiscono la libertà. Far capire più efficacemente alla gente che la loro libertà è a rischio aiuterebbe questo processo di rinsavimento. Ma le democrazie funzionano dove è più alto il livello di istruzione degli elettori!
Sesto. Occhio alle «quinte colonne», estremiste e populiste, contattate in Europa da questi personaggi. Il 2027 è l’anno in cui essi vorrebbero far saltare la santabarbara con le elezioni in Francia. Da questa situazione oggi noi tutti europei abbiamo da rimetterci. Serve prenderne atto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA