
L'Editoriale / Bergamo Città
Lunedì 29 Settembre 2025
Immigrazione, è il momento di trovare convergenze
ITALIA. Avvicinandosi le elezioni regionali, tornano argomenti utili alla rissa del nostro cattivo bipolarismo: la riduzione delle tasse e dell’età pensionabile, new entry l’estensione della zona di favore fiscale alle Marche, e poi il più divisivo tra tutti, l’immigrazione.
Se si parlasse di immigrazione in modo serio sarebbe bene premettere sempre l’aspetto strutturale del fenomeno, che è un capitolo del grande libro della globalizzazione. Se da un quarto di secolo, almeno, l’attualità ci parla del cimitero mediterraneo, ma anche delle frontiere messicane, dei percorsi turchi e balcanici, delle stragi al largo delle Canarie o nella Manica, vuol dire che stiamo parlando di un evento, troppo spesso una tragedia, di portata storica. Da noi è sempre stata solo la miccia per litigare in tv.
È per questo che merita particolare attenzione il piccolo saggio che Giorgio Gori ha pubblicato su «Il Foglio», cercando di cogliere appunto la sostanza di un fatto strutturale. Il tema è monopolio della destra in tutto il mondo e la sinistra appare impotente e rassegnata,
Ma esistono anche a destra pulsioni liberali e cristiane diversamente ispirate, che dovrebbero decidersi ad emergere.
rifugiandosi nel buonismo o nel minimo sindacale antirazzista. Quando un suo Governo ha tentato con Minniti di affrontarlo alla radice, cioè là dove nasce, è stato accusato di averlo aggravato. L’eurodeputato bergamasco fa bene dunque ad affrontare «da sinistra» la questione, tentando di aprire una convergenza. La destra stessa non è una cosa unica. In materia l’egemonia è leghista, almeno da quando i «meridionali» non sono più un problema. Ma esistono anche a destra pulsioni liberali e cristiane diversamente ispirate, che dovrebbero decidersi ad emergere. È utopico pensare che si possa dialogare in modo costruttivo e pragmatico, almeno di fronte al terribile destino di un’umanità che ha diritto ad una speranza? Le posizioni di Gori in materia di immigrazione sono sempre state, anche da sindaco, ragione di polemica.
Il dualismo paura-accoglienza
È sufficiente per essere criticati star fuori dal mainstream del dualismo paura/accoglienza. Anche stavolta, con il suo tipico approccio documentato, quasi pedagogico, Gori rischia di non essere capito. Il problema vero è conquistare il consenso dei ceti più deboli, che si sentono abbandonati, proprio dalla sinistra, di fronte ad una realtà di cui vedono tutti i disagi e le diseguaglianze, come se gli immigrati fossero addirittura privilegiati. Eppure, la stragrande maggioranza dei nostri nuovi concittadini lavora e paga le tasse, addirittura rende sostenibile il sistema pensionistico. La questione legalità e sicurezza trova Gori intransigente e l’eurodeputato sottolinea che la proposta di legge del Pd Delrio non fa sconti sul contrasto ai flussi illegali e alla speculazione degli sfruttatori, ma occorre «sottrarre alla marginalità centinaia di migliaia di persone oggi invisibili, (disposte) a delinquere per sopravvivere». E bisogna anche, accanto ai sì (salvaguardare i rifugiati, rimandare a casa i clandestini) saper dire dei no molto chiari sul principio del controllo delle frontiere e del contrasto all’immigrazione irregolare, sapendo che «gli immigrati non sono tutti uguali» e l’esempio spagnolo dimostra che l’integrazione è possibile.
L’impianto della Bossi-Fini
Ma non quella della Bossi-Fini tuttora vigente, che ha distorto in tutti questi anni l’accesso al lavoro. Un Paese che perde forza lavoro per ragioni demografiche incontenibili (e in una provincia di Bergamo che nei prossimi 6 anni ha bisogno di 40mila nuovi lavoratori) è proprio il lavoro lo sbocco fisiologico della grande questione migratoria, magari con l’approccio formativo inaugurato dalle iniziative della Camera di Commercio e di Confindustria Bergamo in Marocco e altrove. Secondo Giorgio Gori la sinistra può fare molto, conciliando solidarietà e sicurezza e favorendo «tutto ciò che è legale e contrastare ciò che non lo è». Senza blocchi navali e approdi in Albania, vien da aggiungere.
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