Mattarella su guerra e clima non fa sconti

Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, Sergio Mattarella non ha mai peccato di ambiguità: ha scelto di stare dalla parte dell’aggredito, non ha nascosto il nome dell’aggressore «prepotente», cioè Vladimir Putin, ha spinto l’Italia perché facesse una scelta di campo chiara e convinta – atlantista ed europeista – e aiutasse gli ucraini in ogni modo, anche con le armi; nello stesso tempo ha costantemente invocato il cessate il fuoco e l’avvio dei negoziati per ripristinare la legalità internazionale.

Inoltre il Capo dello Stato non si è mai stancato di lanciare l’allarme sugli enormi danni umanitari che la guerra avrebbe provocato non solo in termini di vittime civili sul campo, ma anche nel resto del mondo, a causa della carenza di grano e di fertilizzanti determinata sia dalle sanzioni che dal blocco dei porti ucraini.

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