Borse, vestiti e giocattoli, 50 mila «falsi» sequestrati a Orio: alleanza Comune-Dogane contro la contraffazione

L’intesa. Siglato un nuovo protocollo per la prima volta in Italia: più formazione per vigili e cittadini. Nel 2022 a Orio sequestrati prodotti per un valore di circa 1,5 milioni.

Sono circa 50mila i «pezzi» contraffatti, per un valore che si aggira intorno al milione e mezzo di euro, sequestrati dagli uomini dell’agenzia delle Dogane in servizio allo scalo di Orio al Serio nel 2022. La metà sono capi di abbigliamento, il 20% giocattoli, e il resto cosmetici e apparecchi elettronici. I dati non sono ancora quelli definitivi, ma danno un’idea di quale sia il peso del fenomeno. Gli oggetti contraffatti hanno anche «dei rischi per la salute, oltre a danneggiare l’economia e le aziende», ha rilevato Maria Preiti, direttore territoriale per la Lombardia dell’agenzia delle Dogane e monopoli. Per contrastare i «falsi», è stato appena firmato un apposito Protocollo d’intesa con il Comune di Bergamo, il primo in Italia con varie linee di attività.

Tutela dei cittadini

La lotta alla contraffazione si traduce nella «tutela dei nostri cittadini e delle nostre imprese», ha evidenziato il sindaco Giorgio Gori. L’accordo, ha spiegato, prevede «l’organizzazione di convegni, l’attività di formazione per i nostri agenti della polizia locale», ma anche la presenza di due teche con alcuni degli oggetti sequestrati «per spiegare i rischi ai cittadini, che possono vedere la verosimiglianza con gli originali». Una prima teca, con accessori femminili, è stata posizionata negli spazi dello sportello Polifunzionale del Comune, mentre la seconda sarà allestita oggi «nella biblioteca Tiraboschi, dove saranno esposti oggetti tecnologici», ha rilevato l’assessore comunale all’Innovazione, Giacomo Angeloni. La scelta di quali «pezzi» esporre nelle due vetrinette non è casuale. I giovani, ha infatti ricordato Angeloni, hanno ovviamente una propensione per gli oggetti tecnologici.

Il documento

Il Protocollo d’intesa tra le Dogane e il Comune sancisce la collaborazione per un obiettivo condiviso: prevenire e reprimere i fenomeni illeciti legati alla contraffazione. Che, come è stato più volte ribadito nel corso della presentazione del documento, comporta non solo danni all’economia, ma anche rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini. Ed ecco quindi che si vuole diffondere la cultura della lotta al falso. Partendo anche dai più giovani. Quindi, la scelta di mettere in atto diverse azioni. Non solo la formazione degli agenti, ma anche seminari per la cittadinanza, oltre appunto alla possibilità di vedere alcuni oggetti contraffatti (che a un occhio profano sembrano identici agli originali) nelle teche ospitate in spazi pubblici. In questo modo si vogliono proteggere i consumatori che, oggi, hanno la possibilità di effettuare acquisti anche con le nuove modalità rispetto al passato (si compra online e si riceve direttamente a casa il prodotto). I beni contraffatti, appunto per ingannare gli acquirenti, talvolta hanno anche un prezzo di poco inferiore agli originali: «E mentre si pensa di risparmiare, in realtà hanno un costo troppo alto rispetto la qualità del prodotto», ha rilevato Preiti. Alti sono anche i rischi per la salute, per l’uso di «vernici che possono essere nocive, o per l’utilizzo di materiale di scarsa qualità», ha poi ricordato. Ed ecco perché diventano importanti le iniziative per sensibilizzare, e informare, i consumatori dei pericoli legati ai prodotti contraffatti. Oltre a tutelare il lavoro delle imprese, e quindi l’economia.

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