
Cronaca / Hinterland
Martedì 17 Giugno 2025
«Nonna, mi sono fatta male al Cre». Ma è una truffa
IL CASO. A Brusaporto due i tentativi di raggiro segnalati al Comune. Allertate le famiglie degli iscritti al centro estivo.
«Sono in ospedale perché mi sono fatta male al Cre, mamma e papà stanno parlando coi dottori perché non sto bene». La voce è quella di una bambina, all’altro capo del telefono alcuni anziani di Brusaporto, che hanno rischiato di finire nel tranello di una nuova truffa telefonica che, in questo particolare caso, potrebbe aver sfruttato una voce da bambina ricostruita grazie all’intelligenza artificiale.
La segnalazione di due mamme
È successo nei giorni scorsi a Brusaporto, ma per fortuna tutti i nonni, dopo aver contattato i figli, hanno capito che si trattava di un tentativo di truffa e si sono rivolti ai carabinieri. Due le mamme che hanno allertato il Comune, dato che dalla scorsa settimana a Brusaporto è cominciato il Cre comunale. «Abbiamo subito diramato una comunicazione a tutte le famiglie degli iscritti e agli educatori del centro estivo – sottolinea la sindaca, Maria Cristina Galizzi –. Si tratta di un tentativo di truffa molto spiacevole, specie per la modalità (nuova), che fa leva sui nipoti dei nostri anziani».
In alcuni casi è stata proposta anche una variante al «copione» messo a punto da chi si dedica a raggirare gli anziani: «Suo nipote ha una forte infezione intestinale ed è stato portato al “Papa Giovani”, i genitori stanno parlando con i medici, la situazione è critica e deve recarsi in ospedale», diceva un uomo. Ma anche in quel caso il nipote in questione si trovava a casa, al fianco dei nonni, che hanno subito capito il tranello.
«Forse l’obiettivo è farsi dare l’indirizzo o farli uscire di casa, per poi entrare a rubare»
L’appello
«Per chi ha ricevuto queste chiamate, il consiglio è di sporgere denuncia ai carabinieri – ha avvisato il Comune –, in modo che possa essere avviato l’iter delle indagini». E una mamma che si è recata dai carabinieri avrebbe anche riferito di aver trovato «la coda», tanto da dover tornare il giorno seguente. «Stiamo cercando di capire quale sia lo scopo di questo tentativo di truffa agli anziani – conclude la sindaca –, forse l’obiettivo è farsi dare l’indirizzo o farli uscire di casa, per poi entrare a rubare». Sugli episodi stanno indagando i carabinieri della tenenza di Seriate.
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