A Villa d’Almè il feretro di Pamela, la camera ardente oggi solo per i parenti

IL LUTTO. Il feretro è arrivato alle 12.15 di martedì 21 ottobre alla casa del commiato Dadda-Boffelli di Villa d’Almè. Venerdì i funerali.

Villa d’Almè

Pamela Genini torna a casa. La salma della giovane bergamasca brutalmente uccisa dal suo compagno è stata trasferita alle 12.15 alla casa del commiato Dadda-Boffelli di Villa d’Almè, dove è stata allestita la camera ardente, aperta dalle 15 di martedì 21 ottobre sino a giovedì. Abbracciate, poco dopo, sono arrivate alla casa del commiato la mamma e la nonna di Pamela.

Martedì solo i parenti da mercoledì visite aperte a tutti

Le visite nella giornata del 21 ottobre sono riservate ai parenti della ragazza, su volontà della famiglia, da mercoledì la camera ardente sarà accessibile a tutti. Ecco gli orari fino a giovedì: dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

I familiari hanno chiesto riserbo e silenzio dopo tanto clamore e tutto il dolore che li sta circondando. Fuori dalla casa del commiato tanti fiori, alcuni con il simbolo dell’infinito.

I funerali venerdì alle 10,30 a Strozza, il paese della Valle Imagna dove Pamela sarà poi tumulata.

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Sulla porta dell’abitazione dei genitori in via Mezzasco è comparso un cartello scritto a mano: «Non rilasciamo più interviste. Abbiamo già detto tutto. Lasciateci nel nostro lutto, chiediamo rispetto, di lasciarci soli». Un appello ribadito anche in vista delle esequie: niente telecamere, nessuna ripresa, solo silenzio e raccoglimento per accompagnare Pamela nel suo ultimo viaggio.

Ancora interrogatori

Con le audizioni in Procura a Milano si ritorna intanto a una settimana fa, a quei terribili momenti in cui Pamela Genini è stata accoltellata da Gianluca Soncin, il 52enne ora in carcere a San Vittore, con l’accusa di omicidio pluriaggravato.

Da martedì 21 ottobre sono in corso, infatti, davanti a inquirenti e investigatori, le deposizioni dei vicini di casa di Pamela che la sera del 14 ottobre hanno assistito quasi in diretta alla sua aggressione. Come l’uomo che vive nell’appartamento di fianco a quello dove è avvenuto il delitto, che ha già raccontato nell’immediatezza di aver sentito verso le 21.45 dei «trambusti riconducibili ad una lite» e poi «delle richieste di aiuto» da parte della ragazza nel momento in cui è uscita sul pianerottolo nel tentativo di salvarsi: «Vedevo dallo spioncino della mia porta. Notavo anche che dietro di lei vi era un uomo il quale la trascinava in casa tirandola dai capelli. A questo punto, dopo qualche istante di silenzio, le grida sono riprese dal terrazzo» ha raccontato.

Le testimonianze dei vicini

«Vista la situazione ho deciso di intervenire, uscendo dalla mia abitazione cercando supporto nei condomini». Anche una coinquilina ha visto la scena in cui l’uomo aggrediva «l’ultima volta» Pamela, colpendola «all’altezza del collo» prima che cadesse «al suolo».

L’interrogatorio dell’ex fidanzato che ha chiamato i soccorsi

Nel pomeriggio verrà sentito l’ex fidanzato della 29enne poi diventato suo amico e che era al telefono con lei quasi in contemporanea con l’accoltellamento. È stato lui a raccogliere le ultime sue parole di terrore e la richiesta di chiamare la polizia.

L’analisi dei filmati delle telecamere

Intanto vanno avanti anche le indagini tecniche che riguardano l’analisi delle telecamere della zona per individuare se sia stato ripreso Soncin nel momento in cui entrava nello stabile di via Iglesias per fare irruzione nell’abitazione della vittima della quale aveva il doppione delle chiavi.

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