A Pontida il raduno della Lega, arriva Salvini

LA MANIFESTAZIONE. A Pontida l’edizione 2025 del raduno della Lega.

Pontida

La manifestazione sul pratone bergamasco è cominciata con il tradizionale omaggio ai militanti del Carroccio scomparsi nell’ultimo anno. Il filmato si è concluso con le immagini dell’omicidio di Charlie Kirk, l’attivista Maga ucciso negli Usa. A Pontida anche il segretario Matteo Salvini.

Dal prato di Pontida arriva la solidarietà all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, condannato a 27 anni di carcere per tentato golpe. Un gruppo di persone con le bandiere brasiliane ha esposto uno striscione con scritto «Free Bolsonaro» chiedendo anche «libertà» per la deputata brasiliana Carla Zambelli. Tra gli ospiti internazionali di Pontida è previsto anche Flávio Bolsonaro, componente del Senato federale del Brasile e figlio dell’ex presidente.

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«E’ doveroso ricordare che bisogna mantere gli impegni presi e la parola data e io ho preso l’impegno a governare fino all’ultimo giorno la mia regione e lo farò. L’ho dimostrato l’anno scorso rinunciando a un seggio sicuro in Europa, e questo mi deve essere riconosciuto». L’ha detto il governatore veneto Luca Zaia, arrivando a Pontida per il raduno della Lega, rispondendo alla domanda se gli piacerebbe tornare a Pontida, un giorno, da segretario del partito. Poi sull’ipotesi di diventare parlamentare al posto di Alberto Stefani, se venisse eletto presidente del Veneto, ha aggiunto: «Non lo so dire». E poi: «Il segretario ce l’abbiamo ed è Matteo Salvini e i segretari si fanno nei congressi».

In base alla scaletta prevista dal raduno leghista di Pontida, dopo gli interventi dei due capigruppo parlamentari - Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo - Luca Toccalini, segretario federale della Lega Giovani; i giornalisti Hoara Borselli e Daniele Capezzone; i governatori e i ministri della Lega; i quattro vicesegretari (Alberto Stefani, Roberto Vannacci, Silvia Sardone e Claudio Durigon) e gli ospiti stranieri tra cui il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella. Chiude il segretario Matteo Salvini.

Romeo e Fontana: «Al centro le regioni»

«Le regioni devono essere protagoniste, a partire dai fondi europei che bisogna spendere sempre con l’impegno e la determinazione da parte delle regioni. Se venissero centralizzati, sarebbe la fine del regionalismo. E quindi diciamo con molta chiarezza: se si vogliono governare le regioni, bisogna anche difendere le istanze che portano avanti». Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, dal palco del raduno del partito, a Pontida. Lo segue Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia: «Siamo la regione locomotiva d’Italia e che raggiunge i migliori risultati a livello europeo. Dobbiamo continuare su questa strada, anzi dobbiamo migliorarla. Per fare questo, abbiamo bisogno che ci vengano concesse più autonomie, più libertà dalla burocrazia e dal potere centralistico romano perché altrimenti noi riusciamo a correre. La Lombardia vuole liberarsi da questi vincoli che sono la prova di un potere centralistico che tarda a venire meno e non capisce che il mondo sta cambiando. Il futuro sta nel rilancio dei territori».

Intervenuti anche il figlio di Bolsonaro e Roberto Vannacci. Sul palco anche Jordan Bardella, presidente francese del Rassemblement National.

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