Bergamo, il prefetto: «Nel 2026 più servizi contro la criminalità ma qui la situazione non è allarmante»

L’INTERVISTA. Il prefetto Luca Rotondi: «Grande attenzione sui furti nelle abitazioni: aumentati i servizi di contrasto». «Zone rosse», oltre 11.500 controllati. «La legalità inizi a scuola, per prevenire incidenti stradali e violenza di genere».

«Il mio auspicio per il 2026? Riuscire a ottenere risultati ancora migliori sulla prevenzione, perché la prevenzione è fondamentale sul fronte della sicurezza. Vorrei tanto che nel 2026 per i cittadini la sicurezza percepita fosse ancora maggiore». Il prefetto Luca Rotondi chiude con questo augurio per l’anno nuovo la chiacchierata in cui traccia un bilancio del 2025, il primo anno che ha trascorso integralmente a capo della Prefettura (si era insediato a metà settembre 2024). Un anno caratterizzato anche dall’istituzione, da marzo, delle «Zone rosse», delle quali traccia un bilancio: oltre 11.500 le persone controllate e 500 quelle allontanate per motivi di sicurezza pubblica, di cui il 70% extracomunitari e circa la metà per fatti legati allo spaccio.

Eccellenza, come si chiude questo 2025 sul fronte della sicurezza a Bergamo?

«La provincia di Bergamo, con i suoi 243 Comuni, è molto vasta e presenta problematiche differenti, a partire da quelle del capoluogo, che ovviamente è il principale motivo di attenzione, sia in relazione alla popolazione residente sia perché attrattore di flussi turistici consistenti, anche grazie all’aeroporto recentemente ampliato, e alla stazione ferroviaria, il cui restyling porterà ancora più turisti e maggior collegamenti anche verso Milano. E tutto ciò ha ricadute assolutamente positive sul versante economico, una sorta di volano che fa seguito all’anno di Bergamo Capitale della Cultura insieme a Brescia. Questo incremento di presenze impone anche una rimodulazione del sistema sicurezza: la polizia locale opera con molta attenzione e le forze dell’ordine, le forze di polizia, quindi polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza, costituiscono sicuramente un baluardo notevole per la sicurezza dei cittadini. Le numerose operazioni “ad alto impatto”, organizzate non solo nel capoluogo, ne sono la riprova. Si può dire che Bergamo sia complessivamente una città sicura, naturalmente con tante problematiche che sono quelle tipiche dei capoluoghi di provincia così importanti. Una provincia che ha una forte connotazione industriale e, quindi, anche un rilevante movimento di flussi economici, con conseguenti problematiche, quali l’intasamento delle principali arterie stradali, segno comunque di grande vitalità e che quest’anno abbiamo messo sotto la lente tante volte con gli organi tecnici, in costante contatto, cooperazione e collaborazione con gli enti locali. I sindaci sono sempre tenuti in grandissima considerazione: il tavolo della Prefettura è sempre aperto alle loro richieste per analizzare le criticità dei loro territori e cercare una soluzione».

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