Giubileo degli adolescenti, i bergamaschi: «Portiamo a casa tutto il bene del Papa»-Foto

IL VIAGGIO. L’emozione dei 2mila adolescenti bergamaschi a San Pietro per la Messa col Cardinale Parolin. La sveglia alle 5, le code e poi la festa. I racconti: «È stato bellissimo esserci e condividere questa esperienza».

La sveglia alle 5 del mattino. La partenza a piedi, poi il tratto in treno e quello in pullman, dalla Nuova fiera di Roma direzione San Pietro. E, dopo le code e i controlli ai metal detector, l’arrivo in piazza, ben prima che iniziasse la Messa, il momento centrale del Giubileo degli adolescenti. Già dalle 8 in San Pietro si respirava un clima di grande festa, domenica.

Bandiere, striscioni, le magliette a tema e gli altri gadget del Giubileo, come i cappelli beige e le bandane verdi. Gli ultimi arrivati si sono dovuti fermare in via della Conciliazione, a seguire l’evento dai maxi schermi, ma i 2mila bergamaschi erano invece in piazza, qualcuno addirittura in cima, e hanno potuto seguire la celebrazione da vicino. «Sia prima sia durante la Messa mi ha colpito il fatto che abbiamo condiviso qualcosa di più grande con persone di altre nazionalità: nonostante le differenze, a partire dalla lingua, sentivamo una profonda condivisione», sottolinea Alessandro Russo, di Casazza.

Gli fa eco Sergio Giudici, di Castro: «Ci aspettavamo meno gente, dato che c’era già stato un evento importante il giorno precedente, invece sia la piazza sia la via antistante erano pieni: nonostante il sonno e il caldo, abbiamo vissuto come un’opportunità da cogliere il fatto di esserci». Tra i momenti più coinvolgenti della Messa giubilare - che hanno riscosso grandi applausi da parte della folla degli adolescenti presenti in piazza, giunti da tutti i continenti - ci sono stati i riferimenti fatti dal Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin agli insegnamenti di Papa Francesco, che tutti gli adolescenti speravano di incontrare proprio in questo momento: «Avrebbe desiderato guardarvi negli occhi e passare in mezzo a voi per salutarvi», ha sottolineato il Cardinale Parolin. «Non dimenticate mai di alimentare la vita con la vera speranza, che ha il volto di Gesù – ha detto rivolgendosi proprio ai ragazzi presenti in piazza –. Vi dà il coraggio di vivere e condividere, di vedere nel volto dell’altro un fratello da amare, vi aiuta a essere generosi, fedeli e responsabili, per comprendere ciò che più vale nella vita, l’amore». Un’eredità che ora i ragazzi raccolgono.

Il ricordo

Riferendosi alla festa di domenica della Divina misericordia, ha detto che «la misericordia del Padre è ciò che ha caratterizzato il magistero di Papa Francesco, insieme all’ansia di annunciarla e condividerla con tutti». E a ogni citazione del nome del pontefice, in piazza ripartivano, commossi e calorosi, gli applausi. Lo racconta così Cristian Caccia, del Villaggio degli Sposi: «Sono stati soprattutto la preghiera e il ricordo di Papa Francesco, condiviso da tante persone, che mi hanno fatto pensare a quanto bene può fare una persona sola. Mi sono chiesto cosa succederebbe se tutti provassimo a fare così la nostra parte».

La scomparsa del pontefice è stata certamente uno dei fatti che più ha segnato l’esperienza dei pellegrini, anche dei bergamaschi: per alcuni con la visita al feretro di venerdì mattina, per altri con la partecipazione al funerale di sabato, o anche solo, per tutti, partecipando affettivamente al clima che si respirava forte in città. «L’affetto non resti l’emozione del momento – ha proseguito Parolin in omelia –. Dobbiamo accogliere la sua eredità e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando misericordiosi gli uni verso gli altri». Un tesoro che corona l’esperienza giubilare, fatta nelle ore precedenti di passaggio della Porta Santa, Confessioni e professione di fede. I fiumi di persone usciti dalla piazza si sono diretti poi verso i pullman, che li hanno riportati ai loro oratori. Con le magliette gialle ancora indosso e i cori che, nonostante la stanchezza, sono partiti anche sull’autobus.

Il video inedito registrato l’8 gennaio scorso

È l’invito di Papa Francesco ai giovani in un video registrato l’8 gennaio sullo smartphone da un ospite a Casa Santa Marta. Il messaggio - pubblicato dal sito del settimanale Oggi e rilanciato anche da Vatican News - era rivolto ai ragazzi che partecipano ai Laboratori dell’ascolto, iniziativa ideata da Luca Drusian che coinvolge giovani e adulti su differenti tematiche, permettendo a molti di sperimentare la bellezza di essere ascoltati, di ascoltarsi e di ascoltare.

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