Montelungo e Colleoni: le ex caserme si trasformano in studentati con 282 posti letto

L’ACCORDO. Intesa Università di Bergamo e Regione Lombardia per le ex caserme Montelungo e Colleoni, verrà creata una residenza universitaria e nuove aule.

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Bergamo

A Bergamo le ex caserme Montelungo e Colleoni diventeranno rispettivamente uno studentato con 282 posti letto e uno spazio per sette aule dell’università di Bergamo, un progetto da 30 milioni di euro di cui la metà stanziati da Regione Lombardia. E martedì nell’Ufficio Territoriale Regionale di Bergamo l’assessore lombardo alla Casa Paolo Franco e il rettore Sergio Cavalieri hanno firmato una convenzione per definire gli impegni reciproci legati all’assegnazione dei fondi.

UniBg acquisirà gli spazi

L’università acquisirà e gestirà gli spazi e in particolare gli alloggi dell’ex caserma Montelungo andranno in via prioritaria a studenti fuori sede in condizioni economiche svantaggiate. La Regione per 25 anni monitorerà il rispetto delle destinazioni d’uso e l’equilibrio economico-finanziario dell’intervento.

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15 milioni di euro da Regione Lombardia

«Restituire nuova vita alle ex caserme Montelungo e Colleoni - ha spiegato Franco - significa non solo valorizzare un patrimonio storico della città, ma soprattutto offrire nuove opportunità ai giovani, agli studenti e all’intera comunità. Con i 15 milioni di euro messi a disposizione da Regione Lombardia,10 per la realizzazione di una moderna residenza universitaria e 5 per la creazione di nuove aule didattiche, vogliamo dare una risposta concreta al bisogno di spazi adeguati e funzionali, contribuendo al rilancio del sistema universitario e al miglioramento della qualità della vita urbana».

Bergamo, un campus universitario diffuso

L’intervento rientra nella strategia per creare un campus universitario diffuso in città. «Vogliamo che Bergamo diventi sempre più una città universitaria, un luogo accogliente, dinamico, in cui lo studio si integri con la crescita personale e con la vita comunitaria. È questo il senso profondo dell’accordo di oggi» ha concluso il rettore.

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