Regali di Natale, spesa di 174 euro a testa: il caro-vita frena lo shopping

I DATI. Per Ascom in aumento la quota ma per effetto dell’inflazione. Solo il 45% dei bergamaschi comprerà i «presenti» per amici e parenti. In arrivo le tredicesime, erose dall’inflazione.

Una volta incassate le tredicesime, quest’anno i bergamaschi spenderanno 174 euro a testa per i regali natalizi: una propensione di spesa in crescita del 13,7% rispetto ai 153 euro dello scorso anno. Perché si spenderà di più? Alla base di quest’aumento c’è «soprattutto l’effetto dell’inflazione, che ha portato a inevitabili aumenti di prezzo e quindi di spesa». È la stima tratteggiata da Ascom Bergamo all’avvicinarsi delle feste e dunque dei consumi, con alcuni elementi di criticità sempre sullo sfondo. Per esempio, solo il 45% dei bergamaschi potrà e vorrà fare regali: se è vero che il dato nazionale è più basso (in Italia solo il 40,1% dei cittadini potrà permetterselo), la fotografia racconta evidentemente che più della metà delle persone rinuncerà al più classico dei «presenti», quello natalizio. «Un numero sempre più alto di nuclei familiari bergamaschi è in difficoltà – rileva Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo –: l’inflazione sta togliendo possibilità di spesa per tutto ciò che non è necessario. La spesa prevista nominale sarà maggiore dello scorso anno per l’effetto della maggiore occupazione, del cuneo fiscale, dell’aumento degli stipendi, ma in termini reali sarà anche inferiore, considerando l’effetto dell’inflazione. Il timore è che si andrà a inasprire la differenza tra chi potrà spendere senza troppi pensieri e chi dovrà tagliare ogni spesa superflua». E se i consumatori sono in difficoltà, le ricadute saranno anche per i negozianti, soprattutto quelli più piccoli: per questo Fusini parla di «una situazione di emergenza e difficoltà che preoccupa il commercio che ha sempre lavorato con tutti i segmenti sociali».

Tra tredicesime dei lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelle dei pensionati, Ascom stima un totale di circa 650mila beneficiari in Bergamasca, che «incasseranno» (i pensionati lo hanno già fatto col cedolino di inizio mese) circa 1.048 euro netti a testa, per un «giro d’affari» di 681 milioni di euro. Di questo gruzzolo, il 15,77% (cioè 107,4 milioni di euro) rappresenterà puro «ossigeno» per le famiglie: quei soldi saranno infatti assorbiti – spiega Ascom – dalle spese incomprimibili per la casa, di energia e gas. Bollette, mutui, affitti e via elencando».

© RIPRODUZIONE RISERVATA