
(Foto di Agazzi)
BIBLIOTECA MAI. L’ex chiesa svuotata da libri e riviste, dal Comune di Bergamo i fondi per la progettazione dell’intervento. Primo tassello della riqualificazione di tutto il complesso.
Dei cinque chilometri di carta catalogati sul «castello» in acciaio non c’è più traccia, pa trimonio affidato in outsourcing ad archivi esterni, così come della stessa scaffalatura che negli anni Settanta era stata ancorata alle colonne della chiesa di San Michele all’Arco, non senza lasciare segni. L’ex edificio di culto con affaccio su Piazza Vecchia, emeroteca della biblioteca «Angelo Mai», si presenta vuoto, svelando le pareti, ciò che resta delle cappelle, l’altare, lo spazio dove un tempo c’era l’organo. Un luogo bisognoso di cure, di un restauro che potrebbe prendere il via nel corso del 2026, con l’obiettivo di aprire l’edificio storico al pubblico con eventi culturali, dalle presentazioni dei libri alle performance, uno spazio «contaminato».
La completa riqualificazione della biblioteca «Angelo Mai» ha un valore complessivo di 12 milioni di euro
Il primo passo è l’affidamento per la progettazione dell’intervento, da parte del Comune di Bergamo, ad un gruppo di professionisti (un incarico da 140mila euro). Con questo affidamento, che riguarda la sola ex chiesa di San Michele all’Arco, addossata a Palazzo Nuovo, prende il via la completa riqualificazione della biblioteca «Angelo Mai», ambizioso progetto annunciato dalla Giunta Carnevali quasi un anno fa, a novembre 2024, del valore complessivo di 12 milioni di euro. Questa la somma ipotizzata per restaurare dove necessario e per mettere in sicurezza, anche dal punto di vista delle norme antincendio (parliamo di un luogo che custodisce tonnellate di carta), l’intera biblioteca. Con la progettazione su San Michele si dettaglierà l’entità del primo capitolo di spesa che l’amministrazione dovrà stanziare nel Piano delle opere pubbliche. L’incarico è stato assegnato ad un raggruppamento temporaneo di professionisti (dalla provincia di Bolzano, ma anche Lodi e Bergamo).
«La progettazione - illustra le tappe l’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota - è relativa al restauro conservativo della parte interna dell’edificio e della sua rifunzionalizzazione, è il primo tassello per la riqualificazione di tutto il complesso che va da San Michele all’Arco alla biblioteca Angelo Mai. L’incarico, affidato ad un pool di professionisti con varie competenze, specializzati in restauro ed edilizia, sulla parte impiantistica e strutturale, consentirà di redigere il progetto di fattibilità tecnico-economica, che contiamo di avere entro la fine dell’anno, poi seguirà il progetto esecutivo. Definendo la progettazione saremo anche in grado di capire quante risorse stanziare».
Il focus del Comune ora è quindi sull’ex chiesa di San Michele, edificio dalle origini antiche (le prime notizie risalgono al ’700-’800), progettato (per come lo vediamo oggi) da Giovan Battista Caniana nel Settecento. Un luogo intriso di storia. È l’Inventario dei beni culturali del Comune a ricordare i tempi della dominazione austriaca, quando, si legge, «nella chiesa di San Michele si davano gli estremi conforti ai condannati alla forca, prima che scendessero per l’esecuzione sugli spalti della Fara». L’edificio è stato luogo di culto fino al 1955, quando diventa parte della confinante biblioteca Mai. Spazi utilizzati come deposito di quotidiani e riviste, ma da sempre interdetto al pubblico. L’obiettivo, spiega l’assessore alla Cultura Sergio Gandi, «è avviare un restauro che dovrà consentire la piena accessibilità e fruibilità dello spazio. Un nuovo utilizzo che rispetterà il vincolo posto dalla Soprintendenza su una parte della collezione della Mai che dovrà rientrare nell’ex chiesa di San Michele. Il progetto, che sarà messo a punto insieme alla direttrice della biblioteca (Cristiana Iommi, ndr), dovrà coniugare le diverse esigenze, ricollocando in parte la collezione della biblioteca e rendendo gli spazi idonei ad ospitare eventi di varia natura. Prevediamo performance, presentazione di libri, convegni, esposizioni. Sarà uno spazio versatile».
Per anni dentro l’ex chiesa, distribuite sui diversi piani del «castello» rimosso (ora nei depositi del Comune), sono state custodite le collezioni di quotidiani e riviste dell’Ottocento e Novecento. Il progetto di riallestimento sarà curato dalla direttrice della Mai Cristiana Iommi: «Sono stata chiamata a realizzare un progetto culturale che si basa in parte sulla collezione della biblioteca – spiega -. Dei cinque chilometri di materiale che è stato spostato in attesa del restauro, ne tornerà solo una parte, sono ancora in corso le valutazioni sulle collezioni. Il deposito che tornerà a San Michele non occuperà tutti i suoi spazi, sarà un luogo contaminato dove le collezioni creeranno una narrazione. Lavoreremo per una felice convivenza, con iniziative che richiameranno una partecipazione molto ampia».
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