Bergamo accoglie la Nazionale italiana: 100 sindaci in tribuna. Gattuso: «Sinner straordinario, ora tocca a noi»

ITALIA-ESTONIA. Il commissario tecnico della Nazionale nel giorno del suo esordio sulla panchina azzurra, stasera a Bergamo contro l’Estonia: «Sta a noi riuscire a cambiare rotta con voglia e impegno».

Quella che Bergamo si appresta a ospitare stasera - venerdì 5 settembre - è una partita facile, ma anche una partita importante. Perché l’era Gattuso inizia sul prato dello stadio dell’Atalanta e perché la strada è subito in salita: Ringhio ha ereditato la panchina azzurra da Spalletti con il percorso verso il Mondiale già altamente complicato, se non parzialmente compromesso. A Bergamo, alle 20,45 (diretta tv su Rai Uno) arriva l’Estonia, da battere, possibilmente con uno scarto ampio.

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Il commissario tecnico della Nazionale, Rino Gattuso, non è certo tipo da stare in retroguardia: ai microfoni del Tg1, nel giorno del suo esordio sulla panchina azzurra, ha fatto un parallelismo tra l’Italia e Sinner: «J annik sta facendo cose straordinarie, adesso tocca a noi. Sta a noi riuscire a cambiare rotta con voglia e impegno».

Cento sindaci in tribuna

Allo stadio di Bergamo da giorni tutto esaurito per Italia-Estonia, questa sera ci saranno anche un centinaio di sindaci dei Comuni bergamaschi. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, e il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, hanno infatti messo a disposizione dei sindaci della nostra provincia un centinaio di biglietti, come già avvenuto in occasione del match giocato a Bergamo nel 2020 fra Italia e Olanda. A «guidare» la delegazione dei sindaci (che saranno in tribuna indossando la fascia tricolore), in rappresentanza della Provincia di Bergamo, il vicepresidente Umberto Valois.

Se uno dei problemi del calcio azzurro è che la Nazionale non scalda probabilmente più così tanto, nemmeno i calciatori, Bergamo arriva a negare la tesi: oggi siamo al sold out, con oltre ventimila biglietti venduti. Un buon segnale, per un’Italia che ha bisogno di affetto: la missione Mondiale è delicatissima, perché non ci si può permettere la terza mancata partecipazione consecutiva. Il meccanismo della Fifa che propone poche europee (16 su 48, solo un terzo) a fronte di un totale di partecipanti in aumento è un ostacolo innegabile, ma non un alibi che possa celare la profonda crisi che sta vivendo il nostro calcio.

Il girone di qualificazione è scattato a giugno e l’Italia ha subito rovinato tutto, perdendo 3-0 in Norvegia: un passo falso che rende difficilissimo l’arrivo al primo posto nel girone. Oggi siamo alla terza partita, dopo il successo sulla Moldavia che ha accompagnato all’uscio Spalletti. Bisognerà vincere tutte le gare, compreso il ritorno con gli scandinavi, ma visto che le avversarie non sono granché è probabile che, anche in quel caso, Italia e Norvegia chiudano alla pari: a quel punto conterebbe la differenza reti. Ed è per questo che i gol valgono tanto per una Nazionale che è sotto di 9 punti e 12 reti rispetto alla Norvegia che ha giocato due gare in più: urgono goleade, che mai sono state consuetudine per la Nazionale, nemmeno ai tempi in cui non viveva l’attuale crisi degli attaccanti.

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