
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 13 Maggio 2025
«A Bergamo la 100esima Adunata del 2029»: alpini e istituzioni insieme per il sogno
CANDIDATURA. Tutti uniti per un’altra edizione in casa dopo il 2010. Il presidente delle penne nere orobiche, Sonzogni: «Per noi un onore». La sindaca Carnevali: «La città è organizzata». Il presidente della Provincia, Gandolfi: «Sede opportuna». L’assessore regionale Franco: «Una pagina di storia».
Le cronache dell’epoca raccontano di una città «ostaggio» di un sano disordine, tra tende piantate ovunque, fanfare agli angoli delle strade, bar pieni fino a tardi e clacson di festa. Sono passati quindici anni da quel weekend del maggio 2010, quando Bergamo si fermò per festeggiare gli oltre centomila alpini che sfilarono per ore ed ore lungo le vie del centro, tra aggregazione e solidarietà, in un clima di gioia e partecipazione. Il sogno è tornare a vivere le emozioni di quell’indimenticabile invasione e riportare in città l’Adunata nazionale delle penne nere. L’obiettivo è il 2029, l’edizione del centenario. Ci sperano gli alpini orobici, reduci dall’Adunata degli scorsi giorni a Biella. A sostenerli, in questa candidatura, ci sono territorio e istituzioni, pronti a fare gioco di squadra.
«Ci siamo proposti per poter organizzare ed ospitare l’adunata del 2029 dell’Ana, la centesima, e a settembre del 2027 sapremo se avremo quest’onore ed onere – spiega Giorgio Sonzogni, presidente provinciale dell’associazione nazionale alpini –. Ci stiamo lavorando, anche con il sostegno del territorio. Provincia e Comune avevano già espresso il loro parere favorevole ed unanime. Sarebbe gratificante per la nostra sezione, una delle più numerose d’Italia, con i suoi oltre 23mila soci e 279 gruppi. A Biella eravamo presenti in circa 6mila, con più di 250 gagliardetti e oltre cento sindaci e amministratori locali a sfilare al nostro fianco. Gli alpini bergamaschi sono sempre stati importanti a livello nazionale, un punto di riferimento in tanti ambiti: la protezione civile, l’ospedale da campo, l’impegno sociale, la costante presenza nei contesti d’emergenza a sostegno delle popolazioni, il volontariato, l’attività di bande e fanfare e i campi scuola che nel 2024 hanno coinvolto oltre 2.500 ragazzi». A settembre, intanto, è in programma l’Adunata sezionale sull’altopiano di Selvino: «Quella del 2026 sarà in città e stiamo lavorando alla possibilità di unirla al raduno del 2° raggruppamento alpini – prosegue Sonzogni –. In quel caso arriverebbero a Bergamo circa 15mila penne nere da Lombardia ed Emilia Romagna, una sorta di evento propedeutico rispetto all’Adunata del 2029 (quella del 2026 sarà a Genova, ndr)».
L’appoggio delle istituzioni
Un sogno condiviso in maniera trasversale dalle istituzioni. «Gli alpini rappresentano un presidio di valori che sentiamo profondamente nostri – spiega la sindaca Elena Carnevali –. Senso del dovere, spirito di sacrificio, solidarietà, amore per la comunità e per la patria, che si traducono nell’impegno concreto nei territori, accanto alle istituzioni e ai cittadini. A Bergamo abbiamo avuto modo di toccare con mano la loro straordinaria generosità nei momenti più difficili, a partire dalla fase più dura del Covid, quando offrirono un contributo essenziale nella gestione dell’ospedale da campo alla Fiera e, poi, con la loro costante presenza in tante iniziative sociali, commemorative e solidali. È per questo che Bergamo si candida ad ospitare nel 2029 la tradizionale Adunata nazionale. Sarebbe per noi un vero onore tornare ad accogliergli come avvenne nel 2010. In questi anni Bergamo ha dimostrato di essere pienamente in grado di gestire iniziative di grande portata, con competenza e senso dell’organizzazione». Nel frattempo, prosegue la sindaca, «abbiamo anche dato la nostra disponibilità per ospitare, nel 2026, il raduno del 2° raggruppamento e siamo pronti a rendere ancora una volta Bergamo la casa degli alpini».

Anche il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, conferma il sostegno alla candidatura: «Abbiamo già dato parere unanime in Consiglio e siamo pronti a fare la nostra parte, convinti che Bergamo possa essere una sede opportuna per il 2029 – spiega Gandolfi, presente a Biella –. Gli alpini rivestono un ruolo di grande importanza sul territorio. Penso al grande lavoro svolto durante la pandemia e tutte le attività in ambito sociale, aggregativo e di protezione civile. Entro fine mese approveremo in Consiglio un contributo da 500mila euro agli alpini per la realizzazione della loro nuova casa di Endine a sostegno delle fragilità». Candidatura sostenuta anche dall’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, il bergamasco Paolo Franco: «Intendo impegnarmi in prima persona affinché questo evento straordinario possa svolgersi a Bergamo, una città simbolo per gli alpini, per la Lombardia e per l’intero Paese – spiega l’assessore, che era presente a Biella –. È un dovere morale e un onore lavorare affinché la terra orobica, profondamente legata alla storia e ai valori degli alpini, possa accogliere ancora una volta questo appuntamento che è memoria, orgoglio e comunità. Gli alpini hanno rappresentato e rappresentano tuttora un pilastro di solidarietà, impegno civico e amore per la Patria. Come Regione faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per accompagnare le istituzioni locali, le sezioni Ana e il territorio. Il centenario dell’Adunata merita un luogo speciale e Bergamo lo è. Insieme possiamo scrivere una nuova ed importante pagina di storia alpina».
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