Accusato di maltrattamenti e stalking: 34enne assolto

IL CASO. Accusato di aver dato fuoco all’auto dell’ex compagna, di maltrattamenti e stalking nei suoi confronti (episodi che, secondo l’accusa, sarebbero stati compiuti a Bergamo dal 2021), un 34enne è stato assolto con formula piena da tutte le accuse.

Il giudizio di primo grado è stato emesso il 4 dicembre dal Collegio presieduto dalla giudice Donatella Nava. Per il primo capo di imputazione (l’incendio) l’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto, per i restanti due (maltrattamenti aggravati e atti persecutori) perché il fatto non sussiste.

Si è chiuso il processo di primo grado con la richiesta da parte della Procura di una condanna a una pena di cinque anni, invocata anche dall’avvocato di parte civile Nicola Stocco. Secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato l’uomo a dare fuoco all’auto dell’ex compagna. Lo stesso, sempre secondo l’accusa, l’avrebbe più volte aggredita fisicamente e verbalmente, impedendole anche di frequentare altre persone.

Dai banchi della difesa, l’avvocato Rocco Gargano ha invece invocato l’assoluzione «con la formula ritenuta più opportuna» per tutti i capi di imputazione. In primis, il legale ha escluso che l’autore dell’incendio all’auto della donna fosse il suo assistito: quella sera si trovava con la nuova compagna e le stesse riprese delle telecamere che inquadrano l’autore avrebbero dato un’immagine (seppure con mascherina, visto il periodo Covid) che non corrisponde al 34enne. Il legale ha quindi evidenziato come il suo assistito, in aula, non abbia negato alcuni fatti – riguardanti le liti con la ex compagna –, ma li abbia invece contestualizzati. Sulle liti, la difesa ha evidenziato come l’imputato «non ha negato molte circostanze», anzi ne abbia persino riconosciute alcune dove non vi erano neanche prove. Ma le ha invece inquadrate in «un contesto tossico, fatto di amore e contrasti frequenti». Un rapporto litigioso insomma, che a volte degenerava a detta anche di un amico di lui, chiamato in aula a testimoniare. Ieri si è chiuso il primo grado del processo: il 34enne è stato assolto con formula piena da tutti i reati contestati.

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