
(Foto di Bedolis)
PONTERANICA. L’ente farà ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione di autorizzare l’opera. «Svuotate le nostre funzioni di tutela del paesaggio»
Ci sarà un secondo round giudiziario nella querelle per l’installazione di un’antenna 5G a Ponteranica: il Parco dei Colli ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Brescia che dava il via alla ripresa dell’iter amministrativo che autorizzava la realizzazione dell’opera.
All’origine del contenzioso c’è la pratica avviata nel 2024 dalla società Inwit, aggiudicataria di un lotto del bando «Italia 5G» finanziato dal Pnrr e che aveva presentato le proprie istanze a un’ampia serie di soggetti coinvolti a vario titolo (il Comune di Ponteranica, il Parco dei Colli, la Soprintendenza, l’Enav e l’Arpa). L’antenna dovrebbe sorgere in via del Castello, area appunto all’interno del perimetro del Parco dei Colli, e proprio quest’ultimo ente aveva opposto alcuni dinieghi alle richieste di Inwit, in particolare ravvisando delle incompatibilità dal punto di vista paesaggistico. Così l’operatore di telecomunicazioni era ricorso al Tar di Brescia, trovando parere favorevole da parte dei giudici amministrativi: in uno dei passaggi la sentenza, facendo leva su una giurisprudenza consolidata, sosteneva che «le stazioni radio-base siano compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica, coerentemente con il principio della necessaria capillarità degli impianti che compongono le reti pubbliche di comunicazione», assimilando di fatto queste infrastrutture alle opere di urbanizzazione primaria.
In sostanza, l’iter autorizzativo doveva proseguire. Valutate le motivazioni del Tar di Brescia, il Consiglio di gestione del Parco dei Colli ha deliberato il ricorso in appello al Consiglio di Stato per chiedere una riformulazione della sentenza di primo grado. L’ente ricorda che nel novembre 2024 era stata rigettata l’autorizzazione «in considerazione del forte impatto dell’opera rispetto al contesto paesaggistico, in ragione dell’elevata sensibilità dei luoghi». Il Parco dei Colli di Bergamo, specifica l’ente in una nota diffusa ieri per ufficializzare il passo in avanti, «non ritiene condivisibile la motivazione della sentenza che sancisce l’impossibilità di esprimere una valutazione paesaggistica negativa sulla localizzazione dell’impianto». In questo modo, secondo il Parco dei Colli, «si determina un pressoché totale svuotamento delle funzioni istituzionali dell’ente, al quale l’ordinamento affida la tutela del paesaggio, bene protetto dall’articolo 9 della Costituzione». Ecco quindi il ricorso al Consiglio di Stato: da questa nuova pronuncia, attesa nei prossimi mesi, dipenderà l’iter dell’antenna 5G prevista a Ponteranica.
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