Asse, statale 42 e A4 le strade più pericolose della provincia

Sicurezza Sulla 671 la densità di incidenti più elevata, indici di mortalità e gravità più alti sulla statale del Tonale. Da gennaio già 13 vittime, due in più dello stesso periodo 2021. Ma da 12 anni il numero di decessi è in netto calo.

I tratti bergamaschi della statale 42 del Tonale e della Mendola e dell’autostrada A4 e l’Asse interurbano di Bergamo. Sono queste tre, e in questo preciso ordine, le arterie viabilistiche più pericolose della nostra provincia. Lo dicono gli indicatori statistici raccolti dall’Aci, l’Automobile Club d’Italia, che prendono in esame, a livello nazionale, per ciascuna strada il numero di incidenti, il numero di morti e di feriti, la densità dei sinistri rapportata con la lunghezza dell’arteria, e poi due indici specifici, quello di mortalità e quello di gravità, che rilevano le conseguenze degli incidenti sulle persone coinvolte, dalla tipologia delle ferite fino appunto, nei casi più gravi, alla morte.

Gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2020 (quelli dell’anno scorso sono in fase di elaborazione) e sono solo in parte «viziati» dalla pandemia e dai vari lockdown, visto che le strade più pericolose sono rimaste sempre le stesse dell’anno precedente e probabilmente – essendo anche tra le più trafficate della Bergamasca – lo saranno anche per l’anno scorso. Sulla 42 – che inizia proprio nella Bergamasca, a Treviglio, per attraversare tutta la provincia, capoluogo compreso (nel primo tratto è di gestione provinciale), e raggiungere la Valle Camonica dopo aver oltrepassato la Val Cavallina, e terminare a Bolzano, si sono registrati – per il solo tratto bergamasco – 55 incidenti in un anno, di cui quattro mortali con altrettante vittime. I feriti sono stati 80 e la densità di incidenti è stata pari a 0,8.

La 42 è la strada bergamasca con i più alti indici di mortalità – 7,27 – e di gravità – 4,76 –, seguita per entrambe le voci dal tratto bergamasco dell’autostrada A4 (5,88 e 3,06 gli indici di mortalità e gravità), dove si sono registrati in assoluto più feriti, 95, ma in meno incidenti, 51, e con meno morti, 3. L’A4 da Capriate a Ponte Oglio ha anche una densità di incidenti più alta della 42, pari infatti a 1,59. L’Asse interurbano che abbraccia il capoluogo, la 671, con i suoi 38 incidenti in un anno si piazza al terzo posto tra le strade più pericolose, anche se i feriti sono stati «solo» 59 e non si sono registrati morti (infatti gli indici di mortalità e gravità sono pari a zero), ma dove la densità di incidenti per chilometro è la più elevata di tutta la nostra provincia, pari a 3,16. Segue nell’elenco delle strade pericolose la Briantea, con 29 incidenti, 48 feriti e un morto, una densità pari a 1,38 (dunque più alta della stessa 42) e indici di mortalità e gravità pari a 3,45 e 2,04. Altro dato che balza all’occhio è l’indice di mortalità pari a 5 della statale 498 Soncinese, dove si sono registrati 20 incidenti con 26 feriti e un morto: l’incide di gravità è 3,7, più alto anche del’A4. A livello di numero assoluto le principali arterie delle due valli si piazzano subito dopo le prime tre strade più pericolose, rispettivamente con 33 incidenti (e 57 feriti) la 470 della Valle Brembana e 31 incidenti (e 49 feriti) la 671 della Valle Seriana: ma nessun morto, di qui gli indici di pericolosità più bassi.

Quanto appunto al triste dato delle vittime, le statistiche sono aggiornate a ieri: quest’anno si sono già registrati 13 morti bergamaschi in incidenti stradali, due in più rispetto al 20 maggio 2021. Il dato dei morti sulle strade è però in calo negli ultimi 12 anni: in tutto il 2021 le vittime erano state 31, nel 2020 28, nel 2019 50, nel 2018 29, mentre nel 2011 erano state ben 73. E rispetto al 2007 si è scesi di cento persone: quell’anno i morti furono ben 129.

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