Assistenza educativa: «Più bisogni e costi,
gli aiuti non bastano»

L’ALLARME. Gli alunni disabili aumentati del 10% in 4 anni. La spesa è salita a 5 milioni. Marchesi: «Il 67% in carico al Comune. Le scuole chiedono più ore, ma non riusciamo».

L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole sta mettendo sotto pressione il sistema dell’inclusione, sia sul fronte economico - con il Comune che fatica a sostenere costi in crescita, passati da 3,9 a quasi 5 milioni di euro in cinque anni - sia su quello organizzativo, dove gli istituti stanno incontrando serie difficoltà nel reperire insegnanti di sostegno: solo due settimane fa ne mancavano ancora quasi 400 da arruolare.

A lanciare l’allarme Palazzo Frizzoni. «Bisogni e costi sono in aumento, il 67% della spesa è in carico al Comune» afferma l’assessore ai Servizi educativi Marzia Marchesi. Nel 2024/25 il servizio di inclusione scolastica del Comune di Bergamo ha accolto 643 bambini e ragazzi con disabilità tra i 3 e i 18 anni. Si tratta di un incremento superiore al 10% in 4 anni (nel 2021/22 erano 580), con la primaria che, anche in questo caso, concentra la quota più consistente, circa il 40% del totale. Guardando ai numeri aggiornati al 31 ottobre 2025, gli «assistiti» risultano 632, «ma si tratta di un dato parziale, che non si riferisce all’intero anno educativo in corso. La previsione è che aumenterà», puntualizza l’assessore.

Il servizio, che rientra tra le competenze dei Comuni, comprende una rete articolata di interventi finalizzati a garantire la piena partecipazione alla vita scolastica e la crescita dell’autonomia degli alunni con disabilità. Elemento centrale del sistema sono gli educatori professionali, che affiancano gli studenti sostenendoli nelle relazioni e nelle attività quotidiane.

Il supporto degli educatori

Non si tratta solo di un supporto pratico: gli educatori aiutano i ragazzi a inserirsi nelle attività, a gestire le relazioni con i compagni, a sperimentare autonomie nuove e a costruire un percorso di crescita coerente con il loro Piano educativo individualizzato (Pei), creato con scuola e famiglia. L’assistenza educativa si concentra dunque sulla sfera delle relazioni, della socializzazione e delle autonomie, mentre l’insegnante di sostegno (personale a carico del Ministero dell’Istruzione) ha un ruolo più strettamente didattico e di supporto all’apprendimento.

Il servizio, però, non si limita alle sole ore di lezione. Il Comune, infatti, offre anche assistenza sul trasporto scolastico, così che gli spostamenti da casa a scuola avvengano in sicurezza e senza ostacoli per chi ha esigenze particolari. Non solo, il «pacchetto» comprende anche progetti estivi che permettono ai ragazzi con disabilità di partecipare ai centri estivi con il supporto degli educatori, così da mantenere continuità educativa e opportunità di socializzazione anche durante le vacanze.

I costi sono cresciuti del 16%

Con l’aumento del numero di studenti con disabilità, a lievitare sono anche i costi che il Comune deve affrontare per garantire il servizio e, quindi, sostenere gli studenti più fragili nello sviluppo dell’autonomia fisica, relazionale e comunicativa, e valorizzare le loro capacità di apprendimento.

In quattro anni la spesa per Palazzo Frizzoni è aumentata di quasi il 16%: dai circa 3 milioni e 900mila euro del 2021/22 a oltre 4,5 milioni nel 2024/25. E la previsione di spesa per quest’anno sfiora i 5 milioni (4.948.000 euro per la precisione), con un incremento di oltre il 25% in soli cinque anni. Costi che stanno facendosi proibitivi per il Comune: «La cifra più significativa riguarda l’assistenza educativa scolastica - specifica Marchesi –. La restante parte è suddivisa negli altri servizi. Le scuole ci richiedono anche un incremento delle ore di supporto, ma purtroppo risulta impraticabile dal punto di vista economico. È già la fetta di spesa più grande che sosteniamo come assessorato».

Sì, perché analizzando l’anno 2024/25, emerge che il Comune ha coperto il 67,3% dei costi - di fatto i due terzi della spesa complessiva - mentre il restante 32,7% è arrivato dai contributi di Regione Lombardia e Ministeri. «Risorse importanti, ma che non bastano per aiutare i Comuni a sostenere i costi di un servizio che richiede sempre più attenzione e professionalità – riflette l’assessore –. Si tratta di requisiti fondamentali per contrastare l’isolamento di bambini e ragazzi che presentano anche forme di disabilità gravi».

Gravi disabilità in crescita del 20%

La percentuale di studenti che usufruiscono del servizio di inclusione scolastica e che hanno una forma di disabilità grave in cinque anni è aumentata del 20% e la diagnosi che risulta aver avuto il maggior incremento è quella dello spettro autistico: l’81% in più (115 gli alunni nel 2021/22, 208 quest’anno). Tra le diagnosi emergenti c’è anche quella del disturbo da deficit di attenzione/iperattività diagnosticata nel 15% degli oltre 600 studenti assistiti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA