Bergamo, morta dopo il crollo del soffitto. Si indaga per omicidio colposo

LA TRAGEDIA. Niente autopsia per Adriana Magri. La Procura: il decesso è da rincondursi al cedimento. Verrà disposta una verifica strutturale.

Sulla morte di Adriana Magri, 89 anni, il pm Letizia Aloisio ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti. L’anziana è morta giovedì 10 luglio all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove era stata ricoverata lunedì 7 dopo essere stata trovata sepolta sotto i calcinacci crollati la notte precedente dal controsoffitto della sua camera da letto, in un appartamento al civico 31 di via Quarenghi.

Un consulente per verifiche strutturali

Il sostituto procuratore esclude che il decesso sia dovuto a negligenze durante i giorni di degenza. Lo ritiene piuttosto collegato ai traumi riportati in seguito al crollo. Così non ha disposto l’autopsia, ma ha intenzione di conferire l’incarico a un consulente tecnico per delle verifiche strutturali all’interno della stanza dove ha ceduto il controsoffitto. L’appartamento, di proprietà della vittima, è ora sotto sequestro. Era stato sottoposto a ristrutturazione una quindicina di anni fa e il pm vuole capire se i lavori erano stati fatti a regola d’ arte.

«Non sembravano ferite gravi – conferma il figlio Gianni –. Poi, però, quando è arrivata in ospedale, mia madre è peggiorata»

«Il palazzo è un edificio di fine ’800 – racconta il figlio dell’89enne, Gianni Tinti –, ospitava le case degli operai che lavoravano nelle fonderie della zona. È di nostra proprietà dagli anni Cinquanta. Al controsoffitto erano state applicate delle arelle, inchiodate ai travetti di legno e poi sopra era stata messa la calcina».

Sempre rimasta cosciente

L’anziana, nonostante fosse stata investita dai calcinacci, era sempre rimasta cosciente. I soccorritori l’avevano trovata sul pavimento: forse, quando i detriti del controsoffitto del vecchio palazzo le erano finiti addosso, aveva provato ad alzarsi dal letto ed era finita a terra, senza più riuscire a muoversi. Inizialmente sembrava che le sue condizioni non fossero gravissime, tanto che era stata ricoverata in codice giallo, che sta a indicare lesioni di media gravità.

L’allarme lunedì mattina

Era stato il figlio a trovarla, la mattina di lunedì 7 luglio. Ad avvisarlo una cugina che vive nell’appartamento di fronte e che ogni mattina andava da lei per fare colazione insieme. Lunedì, però, Adriana Magri non aveva risposto né al campanello di casa né al telefono, facendo preoccupare i familiari. Recuperate le chiavi di scorta, il figlio aveva trovato l’anziana madre a terra, sepolta dai calcinacci che le erano caduti addosso. Ma era rimasta cosciente e, liberata e stabilizzata dai soccorritori e dai vigili del fuoco, era stata trasferita in ospedale su un’ambulanza.

«Non sembravano ferite gravi»

«Non sembravano ferite gravi – conferma il figlio Gianni –. Poi, però, quando è arrivata in ospedale, mia madre è peggiorata. Nelle altre stanze non è successo nulla. Ci sta che aprano un’indagine, anche se una legge sui controsoffitti non c’è, lo dico da tecnico. Mia madre aveva un’altra casa di proprietà che era stata ristrutturata nel 2000, ma non aveva mai voluto spostarsi perché aveva un bel rapporto con la cugina che vive sullo stesso pianerottolo. Era come una sorella per lei».

Adriana Magri aveva perso il marito, commerciante, durante la pandemia Covid. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

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