
(Foto di Bedolis)
IL CORTEO. Migliaia di persone per l’80esimo anniversario della Festa della liberazione. La sindaca Carnevali: «Il 25 aprile occasione di unità e rispetto reciproco, al di là delle differenze politiche o ideologiche». Tensione con i manifestanti della Rete di Bergamo per la Palestina. L’intervento delle Forze dell’ordine e il corteo più volte interrotto. Un denunciato e sette poliziotti contusi.
Cinquemila persone hanno deciso di celebrare gli 80 anni della Liberazione a Bergamo: il corteo del 25 Aprile ha vissuto anche attimi di tensione per la presenza dei manifestanti della Rete di Bergamo per la Palestina, un gruppo di circa 50 persone a quanto riferisce la Questura di Bergamo, con bandiere e striscioni, che hanno cercato di mettersi in testa alla sfilata al grido di «Fuori i sionisti dal 25 aprile» accerchiando il gruppo della brigata ebraica dell’Associazione Italia-Israele.
Una protesta che non ha mancato di creare momenti di tensione tra i presenti per una manifestazione che ha visto la partecipazione di tante famiglie, gruppi al fianco delle istituzioni locali e dei vertici dell’Anpi e del Comitato bergamasco antifascista. Le schermaglie - secondo la ricostruzione anche delle Forze dell’ordine - tra comitato organizzatore e gruppi ProPal sono iniziate già in piazzale Marconi. All’altezza di Largo Porta Nuova sono volati insulti e spintoni ed è stato necessario l’intervento delle Forze dell’ordine. Gli agenti in borghese della Polizia di Stato hanno isolato un giovane con il volto semitravisato che brandiva anche un’asta in modo pericoloso. Il giovane ha anche colpito un funzionario di polizia. Mentre veniva allontanato dal corteo, gli altri manifestanti hanno circondato e caricato gli agenti in servizio.
Il corteo ha ripreso il percorso ma nuove tensioni si sono registrate davanti alla Prefettura di Bergamo, in via Tasso. Anche Mauro Magistrati, presidente Anpi provinciale, ha cercato un dialogo con i manifestanti: il corteo è stato deviato e ha ripreso il suo corso naturale in Largo Belotti mentre i gruppi ProPal sono stati contenuti dalle Forze dell’ordine sul Sentierone. I rappresentati dell’Associazione Italia-Israele, per sicurezza, sono arrivati solo fino all’altezza della Fiera dei librai e poi hanno lasciato il corteo.
La cerimonia in Piazza Vittorio Veneto è stata sospesa per poi riprendere con la deposizione delle corone ai Caduti e i discorsi delle istituzioni, sempre tra i cori di protesta. Due diversi gruppi di antagonisti hanno sfondato le barriere di contenimento, come rileva la Questura di Bergamo.
«Il 25 aprile rappresenta davvero un momento fondamentale per ricordare le radici della nostra democrazia e il sacrificio di chi ha lottato per la libertà - dichiara il sindaco di Bergamo, Elena Carnevali -. È importante che questa giornata sia vissuta come un’occasione di unità e rispetto reciproco, al di là delle differenze politiche o ideologiche. Cercare di rovinare una giornata di festa di moltissime persone unite sotto la carta costituzionale, alzando la propria voce e cercando di imporla agli altri è un’azione da condannare. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno permesso di contenere questa deriva e consentire a tutti i cittadini e le cittadine di poter vivere le celebrazioni dell’80mo della Liberazione».
«Se siamo una democrazia, se abbiamo raggiunto uno sviluppo civile, se ci sentiamo una comunità di destino, lo dobbiamo soprattutto al coraggio e al sacrificio dei partigiani e di tutti coloro che si sono ribellati contro i nazifascisti - ha voluto ricordare nel suo discorso la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali che ha anche ricordato la centralità della figura di Papa Francesco nel portare avanti ideali di pace e giustizia -. Ottanta anni dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale e la guerra di Liberazione, quegli ideali che hanno animato i patrioti resistenti continuano a vivere fra noi e a porci domande. Ideali oggi più che mai necessari, nei nostri tempi tormentati».
«È stata la pace la promessa realizzata in questi 80 anni, un bene preziosissimo da amare, coltivare, difendere, con quel patriottismo costituzionale che ci è stato affidato dai padri e dalle madri della democrazia»
«Dobbiamo ricordare i sacrifici di tanti per la libertà di tutti -ha proseguito la sindaca Carnevali -. Perché quella libertà è stata poi consacrata nella Costituzione: l’esito di un dibattito libero tra forze politiche diverse ma unite da un solo principio: scrivere la Carta della nostra identità nazionale. La Resistenza è il fondamento di ciò che siamo oggi. L’origine della nostra Repubblica democratica, costruita sul lavoro, sull’uguaglianza, sulla solidarietà e sul ripudio della guerra. È stata la pace la promessa realizzata in questi 80 anni, un bene preziosissimo da amare, coltivare, difendere, con quel patriottismo costituzionale che ci è stato affidato dai padri e dalle madri della democrazia. Fu proprio quell’unità di popolo e di sentimenti a rappresentare, in quei giorni, la risposta più alta dell’Italia a sé stessa e al mondo». Il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, invece ha voluto intonare Bella ciao.
È di una persona denunciata e sette appartenenti alle forze dell’ordine lievemente contusi il bilancio degli scontri avvenuti durante il corteo per il 25 Aprile. Il manifestante denunciato appartiene al gruppo pro Palestina che, in Porta Nuova, ha aggredito un operatore di polizia con un’asta. Bloccato da agenti in borghese, è stato portato in Questura: deve rispondere di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. In suo sostengo un centinaio di persone si è radunato fuori dalla Questura. Non è escluso che nelle prossime ore vengano denunciate altre persone.
«La libertà chiede di prendersi cura degli altri»: le celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo sono iniziate invece con le parole dei ragazzi dell’Istituto comprensivo De Amicis, che hanno partecipato al progetto «Pioverà Bellezza», dedicato quest’anno proprio al tema della libertà. Una cerimonia, alla Rocca di Bergamo, per commemorare i Caduti per la Libertà e nei campi dì concentramento, con la deposizione ai piedi delle lapidi delle corone d’alloro e gli omaggi resi dalla sindaca Elena Carnevali, dal Prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, e dal consigliere provinciale Massimiliano Serra. Le corone d’alloro sono state deposte anche al Monumento ai Caduti della Divisione Legnano e dell’Esercito di Liberazione italiano (1943-1945), alla presenza del presidente di Assoarma, Ernesto Greco.
A 80 anni dalla Liberazione dal Fascismo e dall’occupazione nazista, ANEDdoti podcast raccoglie le voci dei familiari degli antifascisti e dei deportati che lottarono e persero la vita per la libertà. Figli, figlie e nipoti hanno convissuto con queste assenze nelle loro famiglie, e hanno cercato di colmare quei vuoti dolorosi. Hanno aperto i cassetti della memoria, hanno sfidato i silenzi e i non detti, hanno interrogato fotografie, lettere, documenti, ricordi. Hanno cercato di capirne di più e ci offrono il risultato di questo loro impegno nella ricerca perché possiamo farne memoria, come comunità libera, come collettività consapevole.
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