Culle sempre più vuote in Bergamasca, ma non in tutti i paesi

L’ANALISI. Anche nel 2024, in provincia di Bergamo, è proseguito il calo di nascite. Nella pianura orientale il tasso di natalità più alto, in coda la Val di Scalve.

Il lungo inverno della demografia non dà segni di disgelo. Si svuotano le culle, mentre la desertificazione della natalità continua a farsi strada: lo fa però con un ritmo diversificato, perché anche a pochi chilometri di distanza, tra un paese e l’altro, la situazione può cambiare parecchio.

Ma la sintesi è algida: nel 2020 in Bergamasca erano nati 7.673 bebè, nel 2024 si è scesi a 7.337 (-336 nascite); il tasso di natalità, cioè l’andamento «corretto» secondo il numero dei residenti (che comunque aumentano, perché le migrazioni compensano il saldo naturale), è passato da 6,95 bebè ogni 1.000 residenti a 6,58 ogni 1.000 residenti, perdendo quasi il 5,4% tra l’inizio e la fine dell’ultimo lustro.

I paradossi delle valli

Lo raccontano i nuovi dati dell’Istat, scavando sino al dettaglio più locale. Specie nei piccoli comuni delle valli, le culle sono sempre più difficili da riempire: nel 2024 sono stati 12 i comuni bergamaschi dove non sono stati registrati nuovi nati (è capitato ad Averara, Parzanica, Oltressenda Alta, Piazzolo, Roncobello, Carona, Blello, Cassiglio, Ornica, Mezzoldo, Cusio e Foppolo), e nel quinquennio 2020-2024 si contano ben 23 località con meno di dieci nuovi nati in tutto; il fanalino di coda è Foppolo, con zero nascite in questi cinque anni. I numeri descrivono una provincia che resta a più velocità, tendenzialmente dinamica nella fascia sud, in cui s’insediano nuove famiglie (di lavoratori e con una quota significativa di stranieri, seppur anche la loro propensione a far figli appaia in calo) e la natalità prova a reggere, e sempre a passo lento nelle valli.

La zona col miglior tasso di natalità nel 2024 si è confermata la pianura orientale, pari a 7,70 nuovi nati ogni 1.000 residenti: per intendersi, qui il tasso di natalità è del 70% superiore a quanto accade in val di Scalve, il fanalino di coda della Bergamasca dove il tasso di natalità si ferma a 4,51 nati ogni 1.000 residenti (ma nel 2024 i nati sono stati 18, contro i 17 del 2023 e del 2022). Gli altri spicchi orobici con buoni valori sono il Seriatese-Grumellese (7,06 nuovi nati ogni 1.000 residenti), l’Isola-Valle San Martino (7,06), la pianura Ovest (6,85) e l’hinterland sud (6,75). Soffrono le valli, seppur con alcune particolarità: la Val Brembana, ad esempio, rimane al penultimo posto per tasso di natalità (5,49 nuovi nati ogni 1.000 abitanti), ma nel 2024 ha aumentato le nascite per il secondo anno di fila, seppur di pochissimo (211 bebè contro i 206 del 2023 e i 193 del 2022). In altri termini, qualche flebile lampo di speranza prova a illuminare le aree interne, ma non è sufficiente a far tramontare l’inverno demografico.

Ed è lampante il caso della Valle Imagna: qui gli abitanti continuano ad aumentare (è accaduto anche nel 2024, +81 residenti nell’area, per un totale di +450 dal 2020), ma questo slancio è legato quasi esclusivamente alle migrazioni, visto che la natalità continua invece a calare (196 nati nel 2024 contro i 215 del 2020).

Il dettaglio comunale

La geografia della Bergamasca, suddivisa in 243 comuni spesso di piccole dimensioni, punteggia il territorio di casi peculiari, e poche nascite possono fare la differenza nelle oscillazioni percentuali. L’oggettività dei dati restituisce però anche evidenze solide; per esempio, una particolare «roccaforte» delle nascite prende forma in un angolo della Val Cavallina: facendo la media dell’ultimo lustro, i comuni col miglior tasso di natalità (gli unici superiori alle 10 nascite ogni mille abitanti) sono Borgo di Terzo, Berzo San Fermo e Vigano San Martino, peraltro con un trend di crescita che si attesta attorno al 30% dal 2020 al 2024.

La controtendenza

A volte, invece, basta spostarsi di qualche chilometro per trovare valori ben diversi: sempre facendo la media sull’ultimo lustro, Bonate Sopra risulta il 7° comune bergamasco col tasso di natalità più alto (9,3 nati ogni mille residenti) mentre Bonate Sotto è 65° (a quota 7,3), Cenate Sotto è 11° (a quota 8,9) e Cenate Sopra è 170° (a 5,9), Almenno San Bartolomeo è 84° (a quota 7,1) e Almenno San Salvatore è 180° (a quota 5,8). Tra i grandi centri, nel periodo 2020-2024 il tasso di natalità è risultato in crescita a Dalmine (+12%), Caravaggio (+18,4%) e Stezzano (+6,3%), mentre cali più marcati si osservano a Treviglio (-13,6%) e Romano (-15,3%)

Tra le note positive è rilevante il boom di Torre Pallavicina, che nel 2024 ha registrato ben 22 nascite, praticamente più che nei tre anni precedenti messi insieme (3 bebè nel 2023, 8 nel 2022, 9 nel 2021).

I segni di speranza nelle valli

Anche nelle valli ci sono segni di speranza: dopo le zero nascite del 2022, Santa Brigida ne ha contate 6 sia nel 2023 sia nel 2024; Vedeseta lo scorso anno ha visto 3 «fiocchi», in controtendenza alle zero nascite dei tre anni precedenti; sono stati 6 i bebè lo scorso anno a Costa Valle Imagna, contro i 2 del 2023 e i 3 sia del 2022 sia del 2021.

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