Doppio cognome bocciato a Bergamo: scelto da meno del 5%

In città. All’anagrafe cittadina, hanno optato per la doppia attribuzione 11 coppie. Dati in linea con quelli nazionali.

Meno del 5% dei bimbi bergamaschi, nati negli ultimi tre mesi e residenti in città, ha il cognome sia del padre che della madre: quella della doppia attribuzione è una possibilità divenuta legge a giugno, dopo la sentenza della Corte costituzionale avvenuta lo scorso aprile, e va nella direzione di riconoscere la parità del rapporto tra uomo e donna. Non sono ancora molti, però, i genitori orobici che hanno scelto di dare ai loro figli il cognome di entrambi.

Un trend in linea con il resto d’Italia, dove per ora resiste la «tradizione»: a Torino il doppio cognome viene scelto da una famiglia su 10, a Bari l’hanno avuto una trentina di neonati su circa 500

«Dal 3 giugno al 29 agosto ci sono state 274 dichiarazioni di nascita – ha spiegato l’assessore ai Servizi demografici (tra cui anagrafe) Giacomo Angeloni –. In 11 hanno optato per i due cognomi: 10 lo hanno fatto nell’ordine padre/madre mentre in un solo caso si è scelta la sequenza madre/padre. In due occasioni, invece, si è adottato unicamente il cognome materno». Un trend in linea con il resto d’Italia, dove per ora resiste la «tradizione»: a Torino il doppio cognome viene scelto da una famiglia su 10, a Bari l’hanno avuto una trentina di neonati su circa 500.

«Per gli adulti bergamaschi che volessero aggiungere al loro cognome quello della madre non è previsto che possano farlo senza l’istanza del prefetto: anche in questo caso serve una legge»

«La sentenza ha introdotto un principio giusto e siamo contenti di aver aperto alla possibilità di far scegliere ai genitori quale cognome dare ai loro figli: resta un appello al nuovo Parlamento, quando si insedierà, di sanare alcuni buchi rispetto al futuro – ha aggiunto Angeloni –. Servono norme ad hoc per trattare alcune questioni chiave, tra cui l’ereditarietà: ad esempio, se tra vent’anni un bambino e una bambina con il doppio cognome avranno un figlio, quali e quanti saranno i cognomi che si tramandano nella prossima generazione?». Altri chiarimenti, ad esempio, sorgono relativamente all’ordine dei cognomi o al codice fiscale. Inoltre, come spiegato da alcune associazioni in prima linea per la parità di genere chi va a denunciare la nascita del bimbo è solitamente il padre e per agevolare il processo del doppio cognome servirebbero, inoltre, moduli rinnovati. «Per gli adulti bergamaschi che volessero aggiungere al loro cognome quello della madre non è previsto che possano farlo senza l’istanza del prefetto: anche in questo caso serve una legge», ha concluso Angeloni.

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