Finti candidati e microfoni per l’esame di guida: 15 arresti - Il video

PATENTI FALSE. Operazione della Polizia stradale di Bergamo. Per avere un aiuto pagavano anche 4mila euro. L’indagine estesa a Motorizzazioni e Scuole guida di altre città italiane.

Chiedendo in cambio lauti compensi, fino a 4 mila a persona, facevano superare i test teorici per la patente a cittadini stranieri, soprattutto indiani, pakistani ed egiziani. La presunta organizzazione è stata però smantellata dalla polizia stradale di Bergamo, che oggi (10 novembre) ha eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare - tre in carcere e 12 ai domiciliari - per reati che vanno dalla sostituzione di persona alla falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sull’identità, dalla contraffazione dei documenti di identità e del permesso di soggiorno alla falsificazione ideologica delle attestazioni nelle relazioni mediche ai fini del rilascio della patente di guida.

Il video dell’operazione «Transformers»: 15 arresti per giro di falsi esami della patente. Video

La maxi operazione della Polizia stradale di Bergamo è stata presentata in una conferenza stampa alla presenza della procuratrice Maria Cristina Rota e dei vertici della Polstrada (di Bergamo e del compartimento regionale lombardo) nel pomeriggio di venerdì 10 novembre.

L’operazione - condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bergamo - ha impegnato 45 operatori della polizia stradale di Bergamo, coadiuvati da personale del Compartimento polizia stradale di Milano e delle sezioni di polizia stradale di Brescia, Lecco, Lodi e Parma. Individuati oltre quaranta candidati al conseguimento della patente di guida, che sono stati denunciati a piede libero. L’indagine è durata mesi, con appostamenti e pedinamenti. Nella presunta organizzazione ognuno ricopriva precisi compiti e ruoli (organizzatore, suggeritore, esperto informatico, falsario, collaboratori, procacciatori di clienti e promotori). Per far ottenere la patente soprattutto a stranieri, gli esami erano svolti da altre persone, preparate nella materia e muniti di documenti falsi.

Spesso erano usate videocamere nascoste nei vestiti, microfoni e auricolari senza fili. Nell’indagine è stata anche sequestrata a scopo preventivo la somma di centomila euro. La banda, oltre che a Bergamo, ha operato anche a Brescia, Lodi, Lecco, Arezzo, Como, Treviso, Firenze, Novara, Sondrio, Varese e Milano.

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