Gres art, sì all’ampliamento nel 2026

VIA SAN BERNARDINO. La superficie passerà da 3.500 a 5mila metri quadri. Entro l’anno la Fondazione Pesenti presenterà il piano attuativo per rendere il progetto «definitivo». Valesini: «Esempio autentico di rigenerazione urbana».

Oltre 60mila visitatori in meno di due anni, 40 eventi di rilievo internazionale, la presenza di artisti e personalità come Marina Abramović, Alessandro Barbero e quattro Premi Nobel: numeri che raccontano il successo di gres art 671, il centro d’arte e di cultura nato in città alla fine del 2023 su iniziativa del Gruppo Italmobiliare e della Fondazione Pesenti. Un progetto che ha trasformato parte di un’ex area industriale di 50mila metri quadrati in un polo culturale vivo, attrattivo e inclusivo, e il cui successo ha spinto i promotori a pensare in grande, dando vita a gres art 671+, un ampliamento che porterà la superficie fruibile dagli attuali 3.500 a 5mila metri quadrati. L’intervento interesserà l’edificio adiacente alla struttura principale (quello più prossimo alla via San Bernardino), già sperimentato in occasione di eventi di grande richiamo. Martedì il via libera della Giunta, presto il passaggio in Consiglio comunale. «Gres art 671 è stato apprezzato per aver ospitato eventi che hanno contribuito ad aprire Bergamo a una dimensione internazionale - sottolinea Francesco Valesini, assessore alla Rigenerazione urbana -. Si tratta di un esempio autentico di rigenerazione urbana, che ha saputo coniugare rispetto per l’archeologia industriale e nuova funzione culturale».

L’utilizzo «temporaneo»

Alla base dell’esperienza di gres art 671 c’è il concetto dell’uso temporaneo degli spazi. Grazie a una norma regionale del 2019 sulla rigenerazione urbana, è stato possibile avviare le attività senza attendere i tempi, spesso lunghi, dei piani urbanistici attuativi. Il permesso di costruire a uso temporaneo è, infatti, uno strumento che consente di utilizzare e riqualificare immobili dismessi per un periodo determinato, avviando progetti a beneficio della comunità senza vincoli definitivi. Questa modalità, adottata per la prima volta a Bergamo proprio con gres art 671, ha permesso di trasformare rapidamente un complesso industriale in disuso in un centro di produzione culturale. Il permesso iniziale, concesso tre anni fa, resterà valido fino al 2027. Nel frattempo, la Fondazione Pesenti si è impegnata a presentare entro la fine del 2025 un piano attuativo complessivo, che renderà definitiva la destinazione culturale dell’area e che il Comune conta di approvare entro i prossimi due anni, proprio per dare continuità al progetto. «Il carattere temporaneo non è una limitazione, ma un’opportunità - spiega Sergio Crippa, segretario generale della Fondazione Pesenti -. Ci ha permesso di sperimentare, di ascoltare la città e di costruire relazioni. Non è solo un luogo fisico, ma uno spazio libero e flessibile di pensiero e condivisione sociale».

Il programma dei lavori

L’ampliamento, che prenderà forma nel 2026, prevede diversi interventi (l’ammontare dell’investimento, milionario, sostenuto dalla famiglia Pesenti attraverso la Fondazione, non è stato reso noto): il raddoppio del giardino d’inverno, la riqualificazione della parte esterna dell’edificio, l’installazione di nuovi impianti di riscaldamento e raffrescamento, la sistemazione dei serramenti e il recupero di spazi oggi inutilizzati. Tutto sarà realizzato con il massimo rispetto della struttura originaria, riconosciuta come significativo esempio di archeologia industriale. «Nei primi mesi del 2026 contiamo di dare corso ai lavori per essere pronti nella seconda parte dell’anno», precisa ancora Crippa. «Vogliamo conservare l’anima storica del luogo, senza snaturarlo, ma allo stesso tempo renderlo accogliente e funzionale».

L’intervento interesserà l’edificio adiacente alla struttura principale già sperimentato in occasione di eventi di grande richiamo. I lavori prevedono il raddoppio del giardino d’inverno, la riqualificazione della parte esterna dell’edificio, l’installazione di nuovi impianti di riscaldamento e raffrescamento, la sistemazione dei serramenti e il recupero di spazi inutilizzati.

La delibera approvata in Giunta ha riconosciuto l’interesse pubblico dell’intervento, confermando la validità dello strumento dell’uso temporaneo. Il Consiglio comunale sarà chiamato a ratificare la decisione, aprendo così la strada al nuovo sviluppo.

Le mostre internazionali

Dalla sua apertura, gres art 671 ha ospitato mostre di rilievo internazionale come «Between Breath and Fire» di Marina Abramović e «de bello. Notes on war and peace». La programmazione ha attirato un pubblico eterogeneo: studenti, famiglie, adulti e giovani, in linea con l’obiettivo di inclusività e accessibilità perseguito fin dall’inizio. «Stiamo parlando di una realtà straordinaria - commenta Sergio Gandi, assessore alla Cultura -. Un’opera che ha saputo conservare la memoria industriale e connetterla con il quartiere, trasformando un’area dismessa in luogo di condivisione e tempo libero. Gres art 671 rappresenta un’occasione ulteriore di crescita per la città».

Il successo di pubblico ha reso evidente la necessità di spazi più ampi, da cui la nascita di gres art 671 +: una risorsa che permetterà di accogliere eventi di respiro internazionale senza rinunciare al carattere inclusivo e partecipato del progetto. «Abbiamo sempre avuto una visione chiara», afferma Francesca Acquati, general manager di gres art 671. «Riattivare un luogo disabitato, ricucirlo con la città e creare relazioni. Ora l’esigenza di spazi più ampi è emersa con forza, grazie alla risposta entusiasta del pubblico».

Il progetto Gres Hub

Gres art 671 e gres art 671 + fanno parte di Gres Hub, l’iniziativa promossa da Italmobiliare e Fondazione Pesenti per restituire alla città i 50mila metri quadrati dell’ex area industriale con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita urbana, rafforzare il senso di appartenenza e valorizzare la memoria storica del sito, riconnettendola alla città. Il progetto prevede anche interventi per l’accessibilità e la viabilità, tra cui un nuovo parcheggio alle spalle del palazzetto del ghiaccio e il collegamento viario verso la circonvallazione. Entro fine anno è atteso il via libera della Provincia per la bretella verso l’Asse interurbano (ad oggi c’è l’ok solo per quella in uscita). Tutti elementi che contribuiranno a integrare sempre di più l’area nel tessuto urbano. «Abbiamo scelto la via della ricucitura, non solo fisica ma anche sociale e culturale - conclude Crippa -. Gres art 671 è nato per questo: restituire alla città uno spazio di pensiero, dialogo e creatività».

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