Il gioco d’azzardo è sempre più online. «Rete di sportelli per dare risposte»

L’ANALISI. In calo gli introiti da modalità «fisiche» (dai 271 milioni del 2019 ai 205 di quest’anno), ma il «virtuale» attira i più giovani. «Servizi diffusi sul territorio per intercettare il fenomeno».

Il gioco d’azzardo «fisico» registra un calo nei comuni dell’Ambito 1 che comprende Bergamo, Torre Boldone, Orio al Serio, Gorle e Ponteranica: da oltre 271 milioni di euro del 2019 ai 205 milioni previsti per il 2025. Ma il fenomeno non è calato perché il gioco d’azzardo è sempre più online.

Una modalità che garantisce riservatezza, facilità di accesso e soprattutto la possibilità di giocare ovunque ci si trovi, e che è in aumento. I dati relativi al fenomeno del gioco d’azzardo «fisico» sono stati presentati, nei giorni scorsi, alla Social Domus, nel corso dell’incontro «Prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico».

«Dal 2019 il gioco nel luogo fisico è in calo, ma va detto che una certa platea di giocatori si è spostata sull’online»

Le proiezioni fatte per il 2025, alla luce dei dati raccolti a fine agosto grazie all’applicativo Smart, strumento a disposizione degli enti locali per monitorare la raccolta del gioco «fisico», fanno intravedere la tendenza sul lungo periodo, a partire cioè dal 2019, alla riduzione della raccolta da gioco d’azzardo fisico nei Comuni dell’Ambito 1 (al momento non sono disponibili i dati relativi a Ponteranica). «Dal 2019 il gioco nel luogo fisico è in calo, ma va detto che una certa platea di giocatori si è spostata sull’online», ha spiegato Gilberto Giudici, direttore de «Il Piccolo Principe», cooperativa che nel 2023, in collaborazione con Ats e Comuni dell’Ambito, ha promosso il progetto «Bet on yourself» per studiare e prevenire le patologie legate al gioco d’azzardo. «Il gioco online – ha precisato sempre Giudici – ha una platea che interessa la fascia di popolazione più giovane, e comunque sotto i 50 anni, anche se sono sempre di più i giocatori di una certa età. Questa tipologia di gioco infatti garantisce massima riservatezza, facilità di accesso e soprattutto la possibilità di giocare ovunque ci si trovi, senza per forza recarsi in un luogo pubblico». Il gioco «fisico» in città passa dai quasi 237 milioni di euro del 2019 ai quasi 179 milioni del 2025. In calo anche Gorle che passa da 10 a 7 milioni, Orio al Serio che dai 6 milioni e 800mila euro dovrebbe nel 2025 scendere a 5 milioni e 300mila euro. In significativo calo anche Torre Boldone con una raccolta che diminuisce da 9 milioni e 337 mila euro a 6 milioni. In leggero aumento invece Sorisole che dovrebbe passare da 6 milioni e 800mila euro a poco più di 7 milioni.

«Il gioco online ha una platea che interessa la fascia di popolazione più giovane, e comunque sotto i 50 anni, anche se sono sempre di più i giocatori di una certa età»

L’incontro alla Social Domus è stato anche un’occasione di riflessione sulle strategie da adottare e, in particolare, delle iniziative messe in campo dai Comuni dell’Ambito di Bergamo. «Abbiamo provato a costruire dei progetti di contrasto alla ludopatia che coinvolgessero il più possibile la comunità. Per questo – ha ricordato in apertura dei lavori l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina – è nato più di un anno fa lo Sportello di ascolto di Redona situato nella sede decentrata dei Servizi sociali. È importante sentirsi, e fare, comunità intorno a questo tema che ha un impatto sociale importante perché coinvolge tutta la famiglia». «La sensibilizzazione e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, in collaborazione con Asst, operatori sociali e associazioni di mutuo aiuto, è un obiettivo inserito anche nel piano di zona – ha sottolineato Ivan Albergoni, responsabile Ufficio di piano dell’Ambito territoriale di Bergamo –. È stata fatta una programmazione trasversale alla programmazione zonale perché diamo una rilevanza particolare a questo fenomeno che deve comportare necessariamente un intervento territoriale. Tutti insieme a livello di comunità possiamo dare una risposta programmata al gioco d’azzardo».

«Serve fare rete»

Sulla necessità del coinvolgimento della comunità nel suo insieme si è espressa anche dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Gorle, Sara Tassetti che ha sottolineato come alla comunità «spetta il ruolo fondamentale di essere attenta per intercettare questo fenomeno e anche saper orientare le persone verso chi può risolvere il loro problema». Una comunità che deve fare rete, come è stato fatto nell’Ambito di Bergamo grazie all’attività degli sportelli di vicinato che dopo Redona sono stati aperti anche a Longuelo e Carnovali. «Grazie a 82 volontari – ha sintetizzato Lucia Bettani, consulente di ConLabora – abbiamo coinvolto 51 gruppi territoriali e siamo riusciti a parlare di queste tematiche a oltre 200 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado». La testimonianza del valore delle attività degli sportelli di primo ascolto è stata data da Alessandra Mora di Associazione Insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA