In quarantena sette classi su 10 alla primaria di Monterosso

Alla Papa Giovanni XXIII 11 positivi: è scattata la Dad per 135 alunni
Carnevali sulla gestione Covid nelle scuole: il governo semplifichi le regole

Sette classi in quarantena su 10 alla scuola primaria Papa Giovanni XXIII di via Righi al Monterosso. Gli esiti dei tamponi dopo i primi casi di positività registrati nei giorni scorsi hanno rilevato la presenza di almeno due studenti positivi all’interno di un’unica bolla (che per ragioni organizzative o didattiche comprendono una o due classi). Le recenti disposizioni del ministero della Salute, che mandano in quarantena le classi (o le bolle) delle primarie con almeno due casi positivi, hanno portato a una situazione per cui 11 alunni risultati positivi sui 200 che frequentano la Papa Giovanni XXIII, hanno di fatto costretto alla didattica a distanza 135 ragazzi. A casa ci sono le due classi prime (con 4 positivi in totale), le seconde (con due positivi, ma si tratta, lo ricordiamo di un’unica bolla), le terze (con 3 positivi) e una classe quinta (con altri due positivi). Restano invece in classe i 65 alunni delle quarte e l’altra quinta. È la seconda volta dall’inizio dell’anno scolastico che alla Papa Giovanni XXIII viene a crearsi una situazione del genere.

Tra i tamponi 0 effettuati subito dopo la scoperta del primo caso positivo, quelli effettuati dopo 5 giorni, le situazioni di auto sorveglianza, le quarantene e la didattica a distanza, per le scuole bergamasche è un periodo di grande lavoro. In più Ats ha dato la possibilità di effettuare il primo tampone entro le 48 ore successive alla notifica: «Ciò vuol dire che il tampone 0 può essere effettuato in due giorni, e così poi anche il secondo test – spiega Barbara Mazzoleni, dirigente dell’Ic Camozzi, di cui fa parte la Papa Giovanni XXIII –. Questa situazione crea molto disagio alla scuola, ma anche alle famiglie e al percorso didattico degli alunni. Detto questo, vorrei specificare che non c’è un allarme particolare all’interno del nostro istituto comprensivo; stiamo parlando di un fenomeno comune anche ad altre scuole della città e della provincia».

Decisamente più tranquilla, al momento, è la situazione nelle altre scuole dell’istituto comprensivo Camozzi: alla primaria Rosmini nessuna classe è in quarantena, così come alle scuole dell’infanzia Monterosso (stesso edificio della Papa Giovanni) e Angelini, e alla secondaria Camozzi (su 16 classi). Alla primaria Rosa sono a casa solo gli alunni di una classe (su 10).

Sulla necessità di garantire il più possibile la didattica in presenza è intervenuta anche l’onorevole del Pd, Elena Carnevali: «È senza dubbio un’esigenza indiscutibile per alunni, alunne e studenti di ogni ciclo scolastico che dall’insorgenza della pandemia hanno visto cambiare e stravolgere la loro attività educativa, formativa e soprattutto relazionale, venendo a mancare la didattica in presenza. Questo ha richiesto lo sforzo immane di dirigenti, insegnanti, Ata, personale di supporto e del sistema sanitario per garantire la migliore qualità ed attività, ma anche di “adattamento” ai cambiamenti delle norme ed indirizzi. Ho chiesto ai ministeri della Salute e dell’Istruzione di trovare forme agevolative per garantire un regolare rientro nella comunità scolastica essendo prioritaria la necessità di garantire il diritto allo studio. Non possiamo permettere di veder ritardato il ritorno in classe per una gestione complicata e eccessivamente burocratizzata».

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