Incidenti sul lavoro, in cinque anni nella Bergamasca 148 morti e 64mila feriti - La mappa

I DATI. Lunedì 28 aprile ricorre la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. Nel 2025 già 6 vittime. I sindacati: «Più investimenti per fermare la strage»

Una dopo l’altra, le vite spezzate sul lavoro descrivono una drammatica Spoon River senza fine. Stefano Vitali, imprenditore edile 59enne di Somendenna di Zogno (sabato 26 aprile sono stati celebrati i funerali), schiacciato mercoledì 23 aprile da due casseri in legno e metallo da 150 chili mentre realizzava la propria villetta, è solo l’ultima vittima in questa catena di dolore.

Incidenti sul lavoro, i dati

Ci sono i nomi e i cognomi, le biografie e le storie, e poi i numeri: sempre troppo alti, aspri, incessanti, e prendono di nuovo forma con l’avvicinarsi della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro, che cade proprio domani. Dal 2020 al 2024, lungo gli ultimi cinque anni pieni, in Bergamasca sono stati denunciati all’Inail 63.976 infortuni sul lavoro, di cui 148 con esito mortale. Fanno quasi 12.800 denunce l’anno, più di mille al mese, 35 al giorno, comprese quelle in «itinere», cioè legate a un infortunio (o incidente) avvenuto nel tragitto casa-lavoro o lavoro-casa.

Su L’Eco di Bergamo di domenica 27 aprile due pagine di approfondimento sul tema, con tutti i numeri degli infortuni sul lavoro nella Bergamasca, la testimonianza di Simone, che ha perso un braccio a 25 anni, e il punto di vista di Anmil, associazione da sempre al fianco di chi ha subìto un incidente sul lavoro: a questo link l’edizione digitale.

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